24 e 25, pedaggi meno cari ma fino a quando?
L’Aquila – Da Ieri gli automobilisti pagano pedaggi meno cari sulle autostrade 24 e 25, che collegano Roma a Teramo e a Pescara. Come era stato annunciato, è stato sospeso l’aumento di quasi il 13 per cento (tra i più alti in Italia) imposto lo scorso 1 gennaio. La situazione durerà così fino al 31 dicembre. Un intervento che il governo ha imposto alla società Strada dei Parchi, dopo nove mesi di proteste, attese, richieste, manifestazioni dei sindaci abruzzesi e laziali. L’osservazione più ovvia è: se lo hanno fatto adesso, perché non si è agito prima? E’ evidente che la politica abruzzese e laziale non è stata in grado di ottenere ciò che invece altri hanno ottenuto. Vhi ha pagato non sarà rimborsato, è chiaro.
Dopo le osservazioni, vengono le domande, altrettanto ovvie e naturalmente senza risposta.
Il 1 gennaio 2019 sarà applicato un rincaro – come avviene ogni annoi- che, stando a indiscrezioni, dovrebbe avvicinarsi al 3,5 per cento. Nel frattempo, che fine farà la riduzione del 13 per cento? Le notizie note parlano infatti di una sospensione negli ultimi tre mesi del 2018. Una sospensione non significa abolizione. C’è chi teme che l’aumento del 2019 possa scattare quindi sommandosi ad un ripristino del 13 per cento sospeso. La logica dice che non dovrebbe essere così, ma sarebbe assai meglio una nota esplicativa chiara e comprensibile da parte di chi ha titolo per emetterla. La diffidenza dei cittadini, in uno Stato in cui è utopica la certezza del diritto, e in cui le concessionarie delle autostrade hanno sempre spadroneggiato giovandosi di regole scritte da loro stesse e imposte alla politica, è molto diffusa. Mai fu più giusto affermare che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio.
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