PD, su macerie siamo fermi ad aprile

L’Aquila- “Ancora una riunione ieri sulle macerie convocata dal Commissario Chiodi. Da quando il Ministro dell’Ambiente si è accorto del problema macerie del terremoto, siamo stati chiamati a riconsiderare da capo tutte le soluzioni scartate già da chi ha gestito l’emergenza fin dal 17 aprile dell’anno scorso. Delle due l’una: o le soluzioni erano attuabili da mesi e bisognerebbe capire perché sono state scartate; o stiamo continuando a perdere tempo, come si è fatto riconsiderando il sito di Bagno già scartato perché in area a rischio inondazione”. Queste le parole dell’assessore all’Ambiente della provincia dell’Aquila e segretario del Pd locale Michele Fina. “Non è ancora chiaro – ha continuato Fina – che cosa abbia fatto la Regione Abruzzo da Novembre coordinando il Tavolo Ambiente costituito ad hoc per le macerie, oltre ai comunicati stampa e alle interviste. La Provincia dell’Aquila nelle sue funzioni precipue di controllo ha svolto e svolgerà il compito appieno ma avrebbe voluto poter affrontare in prima persona la soluzione del problema, come proposto in una bozza d’ordinanza. Ad oggi siamo chiamati a collaborare nei tavoli tecnici ma conserviamo le nostre preoccupazioni sui seguenti punti: 1) la fattibilità della preselezione delle macerie all’interno della zona rossa. Soluzione utile se la selezione è vera. Non utile se la selezione poi non si fa. 2) il mantenimento dell’interezza della filiera delle macerie, dalla rimozione al recupero. L’ipotesi dello stoccaggio temporaneo è accettabile se davvero temporaneo. Ad oggi la fase del recupero è considerata da alcuni, ci pare, non prioritaria. Se il “non prioritario” divenisse poi trascurabile, i depositi, va da sé, si confermerebbero discariche che, come in altre parti d’Italia, rischiano di restare lì non 24 mesi, ma anni”. (Nella foto Col , Fina tra Franceschini e D’Amico)