Dipendente ASM licenziata, transazione

L’Aquila- Si è conclusa con una transazione, la vicenda  della dipendente seguita da un investigatore privato e licenziata dall’ASM perché accusata di aver lavorato altrove durante la malattia (patologia  certificata da tre medici curanti della signora e dai medici dell’Inps che l’hanno visitata durante il periodo).Al tempo dei fatti il 2008 l’investigatore ha fornito una relazione all’azienda (poi messa agli atti processuali) che accertavano gli spostamenti e le abitudini della sig.ra nei mesi tra fine aprile e giugno 2008, e dalla quale si apprendeva  che la stessa si recava:  nella Basilica di S. Maria di Collemaggio  “e non veniva vista più uscire”, portava il cane a spasso ed il suo cane veniva aggredito da altro cane, entrava nell’ufficio del fratello per alcuni minuti e ne usciva subito dopo, andava a prendere il caffè al bar,  si recava al ristorante con una ragazzina (la figlia – quindi hanno seguito anche un minore), si accompagnava con persona…(è stata citata un terza persona, la quale ha ovviamente sporto denuncia per violazione della privacy) ecc ecc. La dipendente assistita dall’avvocato Isabella Di Benedetto ha accettato la proposta transattivi dell’azienda ASM s.p.a.  (che era stata peraltro gia condannata dal Giudice del Lavoro dell’Aquila a reintegrarla in via d’urgenza per la manifesta infondatezza dei motivi del licenziamento) che le ha riconosciuto il pagamento dell’indennizzo per l’illegittimo licenziamento di cui all’art. 18 dello statuto dei lavoratori ed il pagamento delle spese legali. La dipendente si era vista costretta a proseguire il giudizio perché l’azienda si era prima rifiutata di riassumerla e poi l’aveva adibita a mansioni dequalificanti.

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