Braga, “Non resta che la musica”


Teramo – “Prenderà il via sabato 29 settembre, con l’anteprima nell’Auditorium del Conservatorio Statale di Musica ‘G.Braga’ di Teramo, con il concerto del Trio di Corni di Bassetto ‘Braga’,la terza edizione della rassegna ‘Non resta che la Musica’, otto appuntamenti che si svolgeranno ogni sabato sino alla conclusione di domenica 28 ottobre. Una manifestazione che vuole aprire la nuova stagione dei concerti del ‘Braga’ aperti alla città, ma che soprattutto rappresenta anche una vetrina per i nostri docenti, protagonisti assoluti degli eventi, a differenza della rassegna di maggio, che vede sulla scena i nostri studenti”. Lo ha detto il Direttore del Conservatorio Statale di Musica ‘Braga’ di Teramo, il Maestro Federico Paci, nel corso della conferenza stampa odierna con l’assessore comunale alla Cultura Luigi Ponziani.
“La rassegna – ha spiegato il Maestro Paci – vede la ripresa ufficiale della collaborazione con il Comune alla quale teniamo, perché il nostro Conservatorio è un’Istituzione che fa parte del territorio e con gli altri Enti deve avere un rapporto diretto di supporto. Ringrazio dunque l’assessore Ponziani con cui abbiamo intessuto un dialogo che sono certo a breve porterà frutti importanti e che ci ha concesso, oltre che il Patrocinio, anche l’uso gratuito della Sala dell’Ipogeo per ospitare i concerti. Insieme dobbiamo pianificare le attività e un’Istituzione come il ‘Braga’ deve essere parte viva della città. La Rassegna ‘Non Resta che la Musica’ è arrivata alla terza edizione e vedrà protagonisti i docenti del Conservatorio, a differenza di quanto accade a maggio quando i riflettori sono puntati sui nostri studenti, una rassegna, dunque, che segna anche la nuova stagione del Braga inaugurata tre anni fa con le attività rivolte al sociale, al territorio, un Conservatorio che, completato il processo di statizzazione con la pubblicazione del Decreto il 24 febbraio 2015, vuole essere oggi uno dei punti di riferimento per scambi culturali”. “Per me – ha aggiunto l’assessore Ponziani – è un dovere essere qui, perché il Braga non è solo un Conservatorio statale che si è affrancato dalle vecchie difficoltà di gestione e finanziarie, ma è un luogo primario della cultura musicale abruzzese, non solo perché da 123 anni svolge la sua autorevole e dignitosissima funzione formativa, ma perché la città da sempre dimostra un’attenzione particolare nei confronti del ‘Braga’, perfettamente integrato nel tessuto culturale più solido e identitario, un luogo in cui tutti i teramani si riconoscono, e hanno usufruito della continua ricerca musicale. Pensiamo che negli anni ’30 il ‘Braga’ ha visto personaggi illustri, come il Presidente del Consiglio d’Amministrazione Sigismondo Savini, che con il fratello Vincenzo, all’epoca Podestà di Teramo, aveva individuato i luoghi, la sede, aveva sistemato le carte, i documenti, con uno sforzo enorme per un Istituto che sentivano come espressione della cultura della città di Teramo. Oggi, in una situazione di difficoltà, diamo un piccolo contributo al ‘Braga’, offriamo gratuitamente la Sala dell’Ipogeo, una struttura che ha mille problemi, ma che pure oggi rischia di essere una delle poche sale idonee a ospitare simili eventi nel centro della città. È poco quello che possiamo mettere in campo – ha insistito l’assessore Ponziani -, ma quel poco lo facciamo non per cortesia istituzionale, ma perché è doveroso che una città che si dica tale, pur nelle ristrettezze dei tempi, anche organizzative, dia comunque un segnale di vicinanza. Io auspico un momento di svolta perché, anche quando non ci sono soldi, i rapporti tra Enti, pur nella differenza dei ruoli, vadano comunque avanti e oggi abbiamo già superato l’ostacolo della incomunicabilità e l’Ente Comune, io, il sindaco, ci sentiamo parte integrante del ‘Braga’. Speriamo di poter fare molto insieme, anche nella ricerca, partendo, ad esempio, nel 2019, con la riscoperta della figura di un teramano doc come Badia, proprio in occasione del suo centenario, Badia che oltre a essere un compositore e musicista di spicco, che nulla aveva da invidiare al più noto Tosti, è stato in esilio, ha fatto le guerre di indipendenza, e a Londra non stava solo per comporre, ma anche per evitare di essere ucciso e ci ha lasciato opere di inestimabile bellezza e rilevanza”.


28 Settembre 2018

Categoria : Cultura
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