Lettere – Dopo la rapina a Lanciano le solite chiacchiere
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “L’Italia e’ un paese nel quale l’unica certezza e’ che i furbi riescono quasi sempre a farla franca. Dai ladri, ai rapinatori a chiunque violi la legge. Perche’ le leggi, fatte in parlamento e non in tribunale, sono architettate in modo da non prevedere la certezza della pena. Ora si sbraita per il recentissimo episodio dimenticando che e’ in atto da anni un continuo invito a delinquere con la garanzia, ammesso e non concesso che si venga beccati, di condanne soft, pene mitigate in caso di rito abbreviato ( vorrei vedere un innocente che lo chiede..), possibilita’ di accordi amichevoli con chi evade ( con la scusa che cosi si recupera qualche elemosina per fare cassa). A peggiorare il quadro la pretesa che avere una pistola nel cassetto metta al sicuro. Un anziano, o anche un giovane, che alle quattro del mattino sta dormendo, se viene aggredito da qualche bastardo non fa neppure in tempo a vedere da dove arriva il primo pugno in faccia. Servono controlli, vanno utilizzati al meglio gli appartenenti alle forza dell’ordine ma chi ruba, violenta, rapina, imbroglia il fisco non deve essere coccolato con leggi cioccolatino.
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