Caccia, piace sempre meno
SI SPARA AGLI ANIMALETTI, MA LA PIAGA DEI CINGHIALI NESSUNO LA RISOLVE -
L’Aquila – L’Abruzzo è tra le regioni in cui da oggi si spara agli animali: la caccia è aperta. Il TAR ha dato via libera e complice il bel tempo da questa mattina sono usciti armati fino ai denti coloro che ancora amano l’attività venatoria. Quanti?
Mancano come sempre dati precisi, ma è lecito supporre che anche da noi il numero dei tesserati sia diminuito. In Italia dagli anni Ottanta ad oggi si è ridotto da 1,7 milioni a poco più di 500.000. Sufficienti comunque a uccidere centinaia di migliaia, forse milioni di animali. Tra loro anche una ventina di specie avicole a rischio di estinzione, dicono gli ambientalisti.
La caccia ai giovani piace sempre meno. I motivi? prima di tutto la pigrizia e le mutate abitudini del sabato e del venerdì notte, aperitivi, ore piccole e tutto il resto. Poi chi si alza all’alba per andare a caccia?
Poi ci sono i costi elevati di questo cosiddetto sport, che di sportivo ha poco o nulla. E infine una certe cultura ambientalista ed ecologista. Insomma, ammazzare animali piace sempre meno. Ma comunque sufficiente per litigare ogni anno, produrre ricorsi, cause, ordinanze, proteste, polemiche. Ne vale ancora la pena?
In nome della libertà , comunque, chi ama la caccia, faccia pure. Intanto, il numero dei cinghiali aumnenta a dismisura, sono una piaga e un danno collettivo, ma nessuno produce risultati utili. Non per nienter, oggi si spara agli animaletti, ma non ai cinghiali…
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