Cecchini, molto di più di avvocato e giornalista
L’Aquila – Presentato stasera nella Navata Vetrata del palazzo dell’EMICICLO, il nuovo libro del giornalista e scrittore, Angelo De Nicola, “Don Attilio Cecchini – “Don Attlio Cecchini-Il giornalista di razza, il principe del foro, l’impolitico” per i tipi della One Group Edizioni.
All’evento, patrocinato e realizzato in collaborazione con il Consiglio regionale dell’Abruzzo, che sarà aperto dal saluto di Giuseppe Di Pangrazio, presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, interverranno con l’Autore Aura Scarsella, magistrato; Francesca Pompa, presidente One Group Edizioni; Alessandro De Angelis, vicedirettore Huffpost; Marco Fanfani, presidente Fondazione Carispaq. Ospite d’onore: Attilio M. Cecchini. Letture a cura dell’attore Ugo Capezzali. Conduce il giornalista Stefano Vespa.
Una vita da romanzo ma anche un personaggio-chiave per interpretare due professioni (quella del giornalista e quella dell’avvocato penalista), la politica degli ultimi trent’anni, una regione complessa come l’Abruzzo ma anche una città, L’Aquila, martoriata dal terremoto del 6 aprile 2009.
L’invincibile “don Attilio”. Se c’è un personaggio-simbolo della “resistenza” aquilana post sisma, questo è il 93enne avvocato Attilio Maria Cecchini. Personaggio-chiave, personaggio-simbolo, ma anche uno snodo dell’Aquilanitas.
Questo saggio (non una biografia) vuol ripercorrere il “romanzo” della sua vita attraverso documenti (articoli, interviste, scritti, testimonianze) suddivisi, per agevolare la narrazione, in tre parti.
La prima: il giornalista d’assalto in Venezuela dove emigra, senza una lira in tasca nonostante fosse di famiglia borghese, negli anni ‘50 inseguendo un sogno di libertà; citato anche da Garcia Marquez.
La seconda: tornato nel ‘60 in Italia, penalista di fama che non esita a entrare in guerra col “Palazzo” per difendere l’innocenza di un “povero cristiano di nome Michele Perruzza” che assiste gratuitamente, per principio; e, dopo il sisma, difensore da un lato dei costruttori in molti processi tra cui quello simbolo della Casa dello Studente e, dall’altro, di parte civile in quello della Commissione Grandi Rischi.
La terza: l’“uomo nuovo” che, nel 1994, si candida a sindaco dell’Aquila nel dopo-rivoluzione di “Mani pulite” ma perde.
Un personaggio-chiave, appunto. E’ fondamentale, per guardare al futuro, rileggerne oggi gli articoli e le corrispondenze (sotto falso nome) dal Venezuela e dall’intera America Latina; riesaminare le battaglie legali e di puro principio; valutarne l’azione civico-politica fuori da schemi e partiti; riassaporarne i saggi sull’Aquilanitas. E, perchè no, scoprire alcune delle sue poesie inedite come quella da lui più amata, “Litania a Mexico”, “teschio d’America/ corroso dall’incubo yankee”…
ATTILIO MARIA CECCHINI
Attilio Cecchini, notissimo avvocato, ha 93 anni. Da sempre dice quel che pensa anche a rischio della vita, come gli accadde in Venezuela negli anni Cinquanta quando con i suoi scritti su “La Voce d’Italia” e su Paese Sera (sotto pseudonimo) di cui era corrispondente, combatteva e denunciava i soprusi del regime venezuelano pur consapevole che questo potrà farlo diventare bersaglio di critiche e suscitare polemiche. Il Nobel Gabriel Garcia Marquez citò l’attività del giornalista Cecchini (in particolare sull’inchiesta giornalistica sulla scomparsa, a Caracas di sette siciliani) in un capitolo del suo libro “Quando ero un giornalista felice e sconosciuto”.
“Don Attilio” è un personaggio-chiave dell’ultimo trentennio all’Aquila e in Abruzzo. E’ l’avvocato che ha smontato il “teorema Tragnone” nello Scandalo Pop che portò nel 1992 all’arresto dell’intera Giunta Regionale; è l’“uomo nuovo” che nel 1994 si candida a sindaco dell’Aquila (e perde) nel dopo rivoluzione di “Mani pulite” contro il comunista Antonio Centi; è il “padre” professionale del sindaco aquilano per dieci anni, l’avvocato Biagio Tempesta; è l’avvocato che entra in guerra col “Palazzo” per difendere (gratis) un principio: l’innocenza di un “povero cristiano di nome Michele Perruzza” protagonista del caso del “Delitto di Balsorano” morto d’infarto in carcere gridando la sua innocenza.
Nel dopo sisma del 6 aprile del 2009, difende vittime ma anche presunti carnefici e-o “furbetti” rappresentando anche la parte civile nel famoso processo dalla Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile.
E’ autore di numerosi saggi, tra cui quelli notissimi sull’Aquilanitas e, fra l’altro, di un’indimenticata guida (con Luigi Lopez) della città dell’Aquila.
ANGELO DE NICOLA
ANGELO DE NICOLA (L’Aquila, 1965), è giornalista professionista dal 1991, e dal 1996 caposervizio della redazione dell’Aquila del quotidiano Il Messaggero. Laureato in Sociologia è docente a contratto di Giornalismo investigativo presso l’Università di Chieti.
E’ autore dei saggi “Presunto Innocente, cronaca del caso Perruzza” (2003, Edizioni Tracce), “Da Tragnone a Fidel Castro, gli eventi che sconvolsero L’Aquila” (2004, Edizioni Textus) e “La centesima rocca” (1998, edito dalla Bnl dell’Aquila) sulla Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza dell’Aquila. Ha pubblicato il diario “Il nostro terremoto” (2009, One Group Edizioni) sul sisma del 6 aprile 2009.
Sulla figura di Papa Celestino V e sulla Perdonanza celestiniana ha pubblicato i romanzi “La maschera di Celestino” (2005, Edizioni Textus) e “La missione di Celestino” (2006, Edizioni La Nuova Editrice) e i saggi “Il Mito di Celestino” (2010, One Group Edizioni) e Trent’anni di Perdonanza (2014, One Group Edizioni).
Esperto di comunicazione, è autore di un saggio sul tema “La comunicazione nell’emergenza: il caso 6 aprile 2009” nell’ambito del volume “O.R.eS.Te. Osservare, Comprendere, Progettare, Per Ricostruire, A partire dal terremoto dell’Aquila” dell’Università degli Studi di Teramo (2012, Homeless Book).
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