Parole razziste e sindacato: una condanna totale e senza appello
L’Aquila – Scrive Umberto Trasatti – CGIL L’Aquila: “Ci sono parole che nessun essere umano potrebbe tollerare, figurarsi quelle secondo cui un cadavere ritrovato in un luogo abbandonato è “fortunatamente” quello di un immigrato e non di un italiano. Parole intollerabili soprattutto per la Cgil, che tra i suoi valori fondanti e tra i principi alla base del suo statuto rivendica con orgoglio l’uguaglianza delle persone, la solidarietà, il multiculturalismo e le pari opportunità. E’ per questo che la Cgil aquilana non può far passare sotto silenzio che qualcuno, men che meno un suo un rappresentante sindacale di un’azienda di telefonia, possa aver pronunciato frasi che riguardano appunto il ritrovamento di un cadavere nei locali dell’ex ospedale San Salvatore. Frasi intollerabili e inumane, si diceva, che hanno immediatamente portato alla convocazione degli organi esecutivi interni della Cgil provinciale e della categoria delle comunicazioni (la Slc) per attivare le procedure statutarie della preposta commissione di garanzia della Cgil per chiedere l’espulsione immediata del soggetto. Un verdetto – l’espulsione dalla Cgil – che sarebbe arrivato inevitabile e che la persona in questione ha ritenuto di anticipare con le proprie dimissioni e con la cancellazione dall’iscrizione al nostro sindacato.
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