Apindustria L’Aquila: rotto il silenzio sulla questione tasse post sisma
L’Aquila – (F.C.). “La ripresa dei lavori dopo la pausa estiva non sembra per ora riguardare l’impegno, trasversalmente preso dalle forze politiche locali, sulla risoluzione del problema della restituzione di tasse, tributi e contributi” del post sisma. Il nostro timore – afferma in una nota il segretario generale di Apindustria L’Aquila Massimiliano Mari Fiamma – e’ che, confortati dal rinvio a fine anno e tutti presi dalla prossima scadenza delle regionali, ci si possa addormentare sugli allori ritrovandoci, come sempre, a rincorrere la scadenza in affanno. Il momento e’ delicatissimo, la Regione Abruzzo sotto assedio da parte di tutte le forze impegnate nel prossimo confronto, la politica nazionale incentrata solo su disastri e migranti e l’isolamento sempre piu’ marcato nel contesto europeo, stanno di fatto rendendo sempre piu’ arduo l’intento di giungere ad una soluzione definitiva di una vicenda che, a piu’ riprese e in modo condiviso, e’ da sempre ritenuta una ingiustizia. Come gia’ accaduto in passato, infatti – prosegue Fiamma – il silenzio tombale che cala dopo il raggiungimento di un pur minimo risultato sembra essere diventata la prassi, solo che, dopo questi periodi di oblio, il problema e’ sempre tornato a galla in modo prepotente e con una veemenza tale da provocare ansie e scoramento anche in chi dovrebbe provare a scongiurarlo. Ogni volta si ricomincia da capo ed ogni volta, proprio a causa di una mancata anticipazione dei tempi, ci si ritrova a ridosso delle scadenze a pietire un intervento dall’alto che possa scongiurare un triste epilogo. Sollecitiamo quindi la ripresa della discussione sia con la convocazione del tavolo istituzionale da parte del Presidente Giovanni Lolli, sia con l’attuazione della promessa, reiterata a suo tempo dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giancarlo Giorgetti, di intavolare questa discussione specifica con la Commissione Europea. I tempi dell’istituzione continentale si sono sempre dimostrati elefantiaci, pertanto – conclude Fiamma – riteniamo che non si possa attendere oltre per ribadire le nostre rivendicazioni e per, magari, sollecitare una audizione di una commissione territoriale con gli Organi europei preposti”.
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