Vaccini, la Regione si faccia viva
L’Aquila – La scuola riapre il 10, e la confusione sui vaccini è totale, tanta quanta non se n’era mai vista grazie ad un governo e ad una politica che sempre più spesso appaiono isterici da sedativo permanente. In Abruzzo le cose dovrebbero andare un po’ megflio, grazie ad un sistema di controllo sulle certificazioni vaccinali che i genitori dovrebbero presentare o aver presentato. Ma, come leggete, si va avanti a forza di condizionali. Notizie non ce ne sono e le fotini ufficiali (sanità regionale e ASL) rimangono mute.
Siamo alla sera del 6 settembre, e nessuno è certo di niente: tanto meno dirigenti scolastici e e famiglie.
Se vivessimo in un luogo normale, la Regione avrebbe da tempo emesso una nota di chiarezza, affidata ai mass media, per spiegare a tutti cosa avverrà il 10 settembre. Non avendolo fatto, tutti sperano di appurare qualcosa domani o l’8 settembre. Non possiamo dire ai lettori se questo avverrà , ma sappiamo che la Regione – specie la sanità – è solitamente incapace di comunicare. Lo era con D’Alfonso e pare esserlo con Lolli. Scopriremo se cambierà atteggiamento in questa circostanza che a molti appare grottesca. >Ad altri semplicemente desolante. Anche se, a dire il vero, la desolazione la sta provocando Roma in un coro di sor Tentenna, Cacasenno,, coristi sfiatati, esibizionisti da sonnifero. In mezzo, vittime sacrificali, i cittadini sempre – diciamo – meno felici di esserlo in questo paese da operetta.
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