Architetti, norme annose e spazi urbani


Teramo – Riceviamo: “Le norme esistono, e sono in vigore anche da molti anni. Ma se per
costruire un nuovo edificio viene richiesto il rispetto della normativa sul superamento delle barriere architettoniche la storia cambia quando
si parla di spazio urbano.
E’ quanto evidenzia l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Teramo che segnala come le città dovrebbero essere accessibili a tutti,
persone con disabilità comprese, sia negli spazi pubblici, che siano
esterni od edifici, che negli spazi privati aperti al pubblico
I Comuni, segnalano gli Architetti, devono predisporre i P.E.B.A., Piani
per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, strumento di pianificazione degli interventi, previsti nelle norme vigenti inerenti
sia l’accessibilità che il più ampio tema dei diritti delle persone con
disabilità. I piani sono stati introdotti nel 1986 relativamente agli
edifici pubblici (Legge 41/86, art. 32) poi estesi nel 1992 agli spazi
urbani (Legge 104/92, art. 24); nel 1996 con il D.P.R. 503/96 artt. 3-4
vengono definiti anche i percorsi accessibili.

“Purtroppo – evidenzia il presidente Arch. Raffaele Di Marcello – nonostante l’obbligatorietà della redazione del P.E.B.A da parte delle
Amministrazioni competenti fosse stabilita entro un anno dalla adozione
dalla Legge 41/86 (e quindi oltre trent’anni fa) riferita agli edifici
pubblici, i termini di attuazione risultano ad oggi per lo più
disattesi. Inoltre le amministrazioni dovrebbero avere in organico un
Disability Manager, figura professionale che ha il compito di
raccogliere le istanze dei cittadini disabili e delle loro famiglie, di
attivare il lavoro in rete di tutti gli enti e i soggetti coinvolti, di
veicolare i bisogni delle persone disabili verso i servizi esistenti, di
mettere in atto ogni azione volta a favorire l’accessibilità,
urbanistica e non solo, e ad evitare ogni forma di discriminazione, ma
ad oggi, praticamente, nessuna amministrazione ne è dotata.”

Gli architetti lanciano quindi un appello a tutte le amministrazioni comunali affinchè predispongano, al più presto, il piano per
l’eliminazione delle barriere architettoniche, integrandolo all’interno
dei propri strumenti di pianificazione e di regolamentazione (P.R.G. –
Regolamento Edilizio, ecc.) e soprattutto affinchè rendano realmente le
città a misura di cittadino, rispettando le norme vigenti.


26 Agosto 2018

Categoria : Attualità
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