Lettere – Prima l’incuria, poi le tragedie e a seguire le chiacchere dei politici
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Ennesima tragedia col solito triste seguito di vite stroncate e famiglie distrutte. E mentre ancora si scava tra le macerie, come sempre viene dato ampio spazio agli esperti, del parere dei quali prima non e` fregato nulla a chi doveva intervenire, e ancor di piu` alle solite ciance tipo non e` il momento di fare polemiche, sempre con la curiosita` di sapere chi e` che decide quale sia il momento per farle. Con grande disprezzo per le vittime e per l’intelligenza della gente. Perche’ ogni volta che succede un disastro passano secoli per appurare quel che si sapeva da anni ma nessuno dice chiaramente che l’Italia e` un paese nel quale non esiste il concetto delle priorita` da realizzare. Per cui si va avanti a via di “toppe” e fantomatiche “messe in sicurezza” di strutture e manufatti nati deformi e destinati a finire a pezzi. Il tutto mentre si trovano i miliardi per collegare Torino con Lione, per organizzare grandi eventi che diventano un pozzo senza fondo dove scompare denaro a tonnellate o per mantenere migliaia di militari in mezzo mondo, da decenni, con la giustificazione delle missioni di pace. Mentre in realta’ proprio dall’Italia e nazioni alleate (?) partono armi di ogni genere per gli stessi paesi con sommo gaudio di multinazionali e governi che fingono di non saperne nulla.
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