A-24, perchè c’erano mezzi senza catene?


L’Aquila – Dopo la serata e la nottata sull’A24 Roma-L’Aquila, a causa della neve, l’Ispettorato di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali dell’Anas (IVCA) – spiega una nota – “ha aperto una verifica ispettiva e ha convocato per questa mattina la societa’ concessionaria Strada dei Parchi per un esame approfondito degli accadimenti e della gestione dell’emergenza neve e della comunicazione sulla A24″. Questa la notizia, diffusa tramite le agenzie. E’ presumibile che, come in altre occasioni, vi siano inchieste interne, verifiche, controlli di carte e chiamate, e alla fine tutto finisca a taralucci e vino, perchè così è sempre stato. Invece questa volta occorre che migliaia di persone sappiano cosa è successo. Il nostro sito ha compiuto degli accertamenti rapidi e snelli, parlando con persone informate e con responsabili dei vari settori operativi della tratta autostradale. Stando a quanto emerge, tutto è cominciato quando alcuni mezzi (un autobus e dei tir) si sono messi di traverso ostruendo la sede stradale: da quel momento, è cominciato il caos che è durato fino a questa mattina, quando la A-24 è tornata percorribile con dei mucchi di neve ai lati che sembrano chi sa cosa, ma sono soltanto neve ammonticchiata. In realtà, il manto bianco caduto non è nè eccezionale, nè molto alto o particolarmente insidioso. In altri tempi e con auto munite solo di rudimentali catene, tutti hanno affrontato ben altri disagi.
La verità è questa, almeno da quanto emerge: chi doveva impedire che mezzi sprovvisti di catene percorressero la A-24 non lo ha fatto. Chi doveva quanto meno accertarsi se i mezzi fossero in possesso di catene a bordo, non lo ha fatto. Chi doveva far rispettare l’obbligo di viaggiare con catene a bordo o gomme termiche, non lo ha fatto. Altrimenti, i mezzi spargisale avrebbero risolto facilmente la situazione. Bene, chiarito questo, occorre che chiunque non abbia fatto il suo dovere, il suo semplice lavoro, sia identificato e sanzionato. Impossibile che ogni anni accadano le stesse cose per gli stessi motivi e forse le stesse responsabilità, e nessuno sia chiamato a risponderne.


10 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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