Campo Imperatore: concerto ad alta quota del cantautore P. Faccini


L’Aquila – (F.C.). Ritmi tuareg, atmosfere provenzali e chitarre barocche nella suggestiva cornice di Campo Imperatore per il concerto al tramonto del cantautore italo-anglo-francese Piers Faccini. E’ questa la proposta del festival Paesaggi Sonori che vedra’ protagonista domani il cantautore globale e mediterraneo Piers Faccini che annovera, tra i suoi fans, Ben Harper e Jack Johson. Il concerto e’ ambientato in una location suggestiva come quella dell’altopiano di Campo Imperatore ed e’ raggiungibile solo a piedi partendo dal Rifugio di Lago Racollo (1573 metri) per arrivare a quota 1763 metri dove, nei pressi dell’antica grangia di Santa Maria del Monte si assiste al concerto al tramonto di Piers Faccini. Giunto alla terza edizione, il festival si caratterizza per format, location e proposta artistica dal carattere multigenerazionale e multiculturale. Tutti gli appuntamenti vengono ambientati in luoghi di volta in volta sempre diversi ma sempre espressione del patrimonio naturalistico e culturale della regione verde d’Europa. Partecipare a questo evento – si legge in una nota – significa ricercare e condividere bellezza, mettersi in cammino, godere dell’arte di andare a passeggio, di soffermarsi, conoscere, chiedere, parlare. Stupirsi della complessita’ di cio’ che ci circonda e al tempo stesso della sua essenzialita’. Sedersi sul prato e lasciarsi rapire dalla musica e dal paesaggio, al tramonto, tra le vette piu’ alte degli Appennini. La musica viene proposta in piena sintonia con l’ambiente circostante dando cosi’ vita ad un concerto dal forte impatto paesaggistico, dove la natura si intreccia all’arte, dove il contatto col pubblico e’ informale, senza palchi e pedane a stabilire la distanza, e la divulgazione della musica si raggiunge attraverso nuove strade. Piers Faccini portera’ in scena “I Dreamed An Island” oltre i 1700 metri di quota dell’altopiano durante la singolare e suggestiva atmosfera che questo luogo sa regalare mentre il sole scende tra le vette piu’ alte e suggestive dell’Appennino. Il sesto album di Piers Faccini, considerato nello scenario musicale internazionale come uno dei migliori cantautori europei, rappresenta la sua personale ricerca attraverso un viaggio verso un rifugio, al sicuro dalle tempeste della paura e dell’intolleranza. Cantato in inglese, francese, dialetto italiano ed arabo, il disco e’ un’appassionata celebrazione delle diversita’ culturali e del pluralismo: ricercando un’epoca d’oro in cui tolleranza religiosa e coesistenza convivevano pacificamente, Faccini trova un modello per il suo utopico rifugio. “I Dreamed An Island” rappresenta quel raro momento di coesistenza di fede, fiducia e lealta’ nell’essere umano. Ambientato ed ispirato ai tempi che furono, in realta’ il disco suona molto piu’ che attuale, sia nel linguaggio che negli arrangiamenti, dove chitarre elettriche convivono con suoni barocchi e marocchini. Cercando di immaginare come far coesistere in un ambiente provenzale la lingua inglese coi suoni magrebini, Faccini attraversa il folk e la world music, trasformando John Martyn in Ali Farka Toure, Pentagle in una band tunisina che suona in un matrimonio e una “ciaccona” siciliana in un riff Touareg.


28 Luglio 2018

Categoria : Cultura
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