Perdonanza: cerimonia spirituale torna a Collemaggio
L’Aquila – Da 724 anni la Perdonanza Celestiniana celebra il Rito solenne che permette di varcare la Porta Santa della Basilica di S. Maria di Collemaggio a L’Aquila, per ricevere l’indulgenza plenaria in un atto intimo e coinvolgente cosi’ come voluto da Papa Celestino V , riconciliazione profonda e pura di una comunita’ che in questi ultimi anni ha dovuto ritrovare in se stessa la necessaria forza per illuminare con rinnovata luce i propri luoghi.
Un rito che quest’anno assumera’ un valore ancor piu’ elevato: rientrare nella Basilica di S. Maria di Collemaggio grazie al restauro terminato nel mese di dicembre 2017,segno tangibile di ricostruzione e rinascita in cui la municipalita’ ha avuto ed avra’ un ruolo di primo piano. In questo contesto si riscoprira’ una vecchia tradizione: l’attesa del Fuoco del Morrone e l’accensione del Tripode sulla torre della Basilica di S. Maria di Collemaggio. E’ nello spirito della riconciliazione e della partecipazione della comunita’ che il Comitato Perdonanza intende creare incontri periodici con i media locali, seguire e raccontare insieme lo spirito di rinnovamento che inizia quest’anno e trovera’ compimento nei prossimi due anni. “E’ l’unicita’ che parla dell’Aquila, un cantiere artistico, un museo e un teatro a cielo aperto – il Teatro del Perdono”: questa e’ l’idea del Maestro Leonardo De Amicis, direttore artistico di questa 724 edizione.
Temi come la famiglia, i giovani, le origini, la pace, la solidarieta’ e la riconciliazione, appartengono da sempre alla Bolla del Perdono e rispecchiano la tradizione delineando i contenuti della nuova programmazione. La base culturale del nuovo corso consiste proprio nel ristabilire l’essenza della Cerimonia del Perdono riportando alla luce valori di spiritualita’ e di condivisione. Pertanto la programmazione spaziera’ da spettacoli di carattere ludico – ricreativo a momenti culturali, e contera’ sul coinvolgimento di personaggi che lasceranno la propria esperienza personale anche nei giorni di permanenza vivendo appieno la citta’.
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