Restaurata dopo decenni di abbandono la “Casa delle Monache”
Miglianico – Il Comune fa sapere:: “Giovedì 26 luglio inaugurazione dell’ex asilo infantile chiuso dal 1991 e mai più riaperto: recuperato e ristrutturato a tempo di record dall’amministrazione comunale.
In serata concerto de “I Nomadi”, dal 10 agosto i primi eventi nella struttura
Sarà inaugurata giovedì 26 luglio alle 19.30 la ristrutturata “Casa delle Monache Sant’Anna”: un edificio molto caro ai miglianichesi, che ha ospitato sin dal secondo Dopoguerra l’asilo infantile, prima gestito dalla Congregazione delle Suore di Sant’Anna, poi statalizzato nel 1975. Intere generazioni di cittadini hanno vissuto i primi anni di scuola tra quelle mura che nel 1991 vennero chiuse definitivamente dopo il completamento del nuovo polo scolastico in via Martiri Zannolli. Da allora il palazzo, con il suo cortiletto e la “Madonnina dei Bambini” venne lasciato nell’abbandono, nonostante ogni amministrazione si fosse proposta di ristrutturare l’immobile. L’impegno se l’era preso anche il sindaco, Fabio Adezio, non appena eletto nel 2014, e in tempi record, riprendendo un vecchio progetto mai completato e utilizzando fondi comunali e fondi regionali, ha rimesso a nuovo la struttura che sarà la “casa della cultura” di Miglianico, a disposizione di associazioni, sodalizi, gruppi culturali e per iniziative al servizio della comunità. Non a caso, il primo programma di incontri, che si dipaneranno dal 10 al 31 agosto in quattro serate, è stato messa a punto dal Gruppo di Studio per la Promozione della Cultura, organismo voluto dal primo cittadino, composto di esperti e di cultori della materia, presieduto dal prof. Antonello Antonelli.
«Il restauro e l’inaugurazione dell’ex asilo – ha commentato il primo cittadino – rappresentano una plastica dimostrazione di cosa possa fare la Pubblica Amministrazione quando si uniscono da una parte una forte volontà politica e dall’altra una capacità tecnica ed amministrativa di trovare soluzioni ai problemi che, da troppo tempo, bloccavano un’opera che toccava nel profondo l’animo dei miei concittadini. L’essere riusciti nel breve volgere di qualche anno a riprendere e migliorare un progetto che languiva da troppo tempo nei cassetti degli uffici comunali è per me motivo di orgoglio, così come sono felice di aver potuto offrire a Miglianico non solo uno spazio di memoria condivisa, ma anche un luogo dove potremo contribuire tutti all’elevazione morale e spirituale dei concittadini».
L’inaugurazione si terrà nel contesto della festa patronale in onore di San Pantaleone: giovedì 26, dopo la solenne messa dell’esposizione della statua del santo, nella vicina chiesa di San Michele Arcangelo, ci si sposterà presso la “Casa delle Monache Sant’Anna” dove, dopo il taglio del nastro, si terrà la benedizione della restaurata “Madonnina dei Bambini” e l’apertura sia della mostra di foto storiche curate dall’associazione “Officina della Foto” sia dell’esposizione di arte “Sentieri” a cura della scultrice Concetta Palmitesta. All’inaugurazione parteciperanno anche i componenti dello storico gruppo musicale “I Nomadi”, che alle 21.30 terranno il loro concerto in piazza Umberto I.
Il 10 agosto invece ci sarà il primo evento culturale all’interno della nuova struttura, curato dal Gruppo di Studio per la Promozione della Cultura: “Miglianico Tour: le origini di un mito senza tempo”, conversazione con Roberto Terenzio, cittadino onorario di Miglianico e creatore della corsa podistica che da 48 anni anima il paese la seconda domenica di agosto. Seguiranno il 13 agosto il “salotto letterario” a cura della dott.ssa Michela Alberta Toro che presenterà una riflessione sulla Shoah sulla scorta del libro di Zalmen Gradowski “Mi trovo nel cuore dell’inferno”; il 21 agosto cineforum sul film “L’ora legale” di Ficarra e Picone, con una riflessione tra i sindaci del circondario, guidata dal primo cittadino, Fabio Adezio; il 31 agosto chiude la prima sessione di incontri il confronto “In chi crediamo? Cosa crediamo? Miglianico e i suoi santi”, con il parroco di Miglianico, don Gilberto Ruzzi.
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