Ovidio si fa una risata
Il grande pota sulmonese Ovidio Nasone ebbe a che fare con il peggio della politica, quella crudele e forte dello stato romano, che lo esiliò. Duemila anni dopo ha a che fare con il peggio della politica dei ostri tempi: nessuna forza, nessun profilo alto, solo atti e fatti pietosi e ridicoli. E’ probabile che il poeta, accorgendosi che metamorfosi non ci sono state negli ultimi venti secoli, si stia scompisciando dalle risate.
Non c’è altro da fare apprendendo che la strombazzatissima legge – voluta dalle superdonne senatrici – per risorse al Bimillenario ovidiano (pare 700.000 euro) sia finita in pezzi. Inutile, i soldi non sono mai arrivati. Dove siano nessun lo sa, se ci siano neppure . E’ una pietosa storiella all’italiana, che fa pena anche se è meglio riderci su come speriamo faccia Ovidio. Italia, paese della cultura. Non va bene il dolce e languido Ovidio, ci vorrebbe uno dei poeti della sconcia commedia romana, piena di frizzi, lazzi, parolacce.
PENSIERINO – Liris, vice sindaco aquilano, annuncia per la seconda volta il parco della memoria dedicato alle vittime del terremoto. Che amministrazioni civili e provviste di umanità avrebbero realizzato già da molti anni. Ma Liris non dice quando cominciano i lavori e quando finiscono. Chi sa quanti altri annunci occorreranno per saperlo.
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