Corte d’appello: assolto G. Bertolaso
L’Aquila – (F.C.). La Corte d’appello de L’Aquila ha confermato la sentenza d’assoluzione di primo grado per Bertolaso con la formula “per non aver commesso il fatto” in relazione al processo ‘grandi rischi bis’. “Le sentenze vanno rispettate si tratta di un atto di giustizia, il pensiero va prima di tutto a chi purtroppo a causa del terremoto non c’e’ piu’”. Ma il professore ed avvocato del Foro di Roma, Filippo Dinacci, legale di fiducia insieme al collega Nello Serchia del Foro di Avezzano, dell’ex capo Dipartimento della Protezione civile va oltre le argomentazioni di Legge: “mi auguro che questa sentenza possa definitivamente portare ad una pacificazione sociale”, rivolgendosi a quella parte di cittadini che a suo parare hanno sempre voluto vedere in Bertolaso come il capro espiatorio della tragedia che ha mietuto 309 vittime. Il commento telegrafico del legale, ha fatto seguito alla sentenza assolutoria di oggi dello stesso Bertolaso da parte della Corte D’Appello dell’Aquila, nell’ambito del procedimento penale intentato ai soli fini civilistici dal legale del Foro dell’Aquila, Maurizio Cora e dal medico aquilano, Vincenzo Vittorini, entrambi devastati dalla morte di mogli e figli per la sottovalutazione del rischio sismico da parte degli esperti convocati dallo stesso Bertolaso, in un momento in cui la citta’ tutta era in preda ad uno sciame sismico. Nessun commento da parte delle due parti civili che ora come ultima chance potranno ricorrere se del caso alla Corte di Cassazione. La vicenda chiusa ieri e’ stata ripercorsa passo dopo passo dai legali chiamati in causa, a cominciare dal ‘principe’ del Foro dell’Aquila, Attilio Cecchini che nella sua arringa ha parlato di un “Guido Bertolaso ispiratore, suggeritore, ideatore dell’operazione mediatica insieme al suo vice Bernardo De Bernardinis. Bertolaso – ha detto in aula Cecchini – e’ il primo responsabile della catena che ha portato a tante disgrazie del sisma del 2009, egli concorre con il suo vice (condannato in via definita dalla Cassazione ndr), il collegamento apicale e’ inscindibile tra i due”. Il legale ha tentato di convincere il collegio sostenendo come nella telefonata tra Bertolaso e la Stati (Daniela, ex assessore regionale con delega alla Protezione civile, ndr) sia racchiuso tutto il processo, “avendo Bertolaso di fatto annunciato quello che i luminari del terremoto diranno”. Il legale Gianfranco Iadecola (che ha assistito l’avvocato Cora) aveva dal canto suo percorso la strada sul “il mancato obbligo di controllo e di rettifica magari con un comunicato stampa da parte di Bertolaso sulle dichiarazioni rassicuranti rese da De Bernardinis (prima della riunione) e quelle con toni piu’ cauti rilasciate dagli scienziati dopo la riunione”. Alla fine a prevalere e’ stata la tesi del professore Dinacci che ha parlato di una vicenda giudiziaria in cui “l’emozione ha prevalso sulla ragione”.
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