Regionali, chi metterà le mani sull’Abruzzo?
L’Aquila – Abruzzo piccolo, smunto, con tanti disoccupati e precari, aziende in crisi, delocal8zzazioni di sedi produttive, discariche tossiche, fiumi inquinati e inquinanti, un’infinità di amianto da bonificare, decine di migliaia di famiglie povere. Una specie di sud del sud più malmesso. Eppure, leggendo le cronache e le indiscrezioni politiche sui giornali che ancora hanno voglia di pubblicarle, pare che a voler mettere le mani sulla regione siano in tanti. E che, anzi, litighino fin da adesso per i candidati…
Manca un anno al voto, e al momento per chi non sceglie contorsioni mentali e astrusi ragionamento, le prospettive dovrebbero essere chiare. Cerchiamo di parlarne, appunto, senza contorsioni mentali o pregiudizi.
Viviamo in uno stato che ci tiene a proclamarsi democratico. Anche se lo è approssimativamente e comunque imperfettamente.
Perché discutere sulle candidature al governatorato
Se il Movimento Cinque Stelle sarà il partito più votato, e andrà da solo, il candidato sarà suo. Se si coalizzerà con altri, il candidato sarà sempre dell’area che conta più voti.
Se ci sarà un centrodestra con Lega e 5 Stelle, stesso ragionamento. Se sarà un centrodestra con Lega e Forza Italia, uno dei due avrà più voti dell’altro, e sceglierà il candidato. Poche o nessuna chance sembrano possibili per partiti minori, banchè Frastelli d’Italia appaia in crescita.
Per il PD sbiadito e sbandato, la candidatura sarà un dovere politico, non di sicuro – almeno oggi così pare – una reale aspirazione alla vittoria. Che al momento appare inverosimile.
Gran ruolo avranno le civiche, lo sappiamo da adesso. Come sappiamo che manca tanto tempo e quindi è quanto meno ridicolo litigare da adesso. Specie tra FI e Lega. M5S, almeno, se ne sta zitto e alla finestra.
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