Dame e giovin signori, sono così importanti?
L’Aquila – Alzi la mano nella platea aquilana degli ultimi anni chi ricorda il nome e il volto di una damigella della Perdonanza, o di un giovin signore. La alzi pure chi ricorda quanto abbiano contato nella vita cittadina i prescelti o quale gloriosa carriera abbiano avuto in sorte. Figure anche graziose, se vogliamo, ma soprattutto inutili. Fare oggi un problema della dama (deve esserci o no) è davvero ridicolo. Ma a L’Aquila, come si legge sui g gazzettini in questi giorni la damigella è stata sufficiente a creare un problema politico.
La prova schiacciante che nei palazzi civici non hanno altro da pensare.
Alla Perdonanza, argomento che riempie tutta l’estate aquilana evidentemente priva di diversi contenuti, manca poco. Si discetta e si polemizza persino per stabilire: la dama deve esserci o no? Il Comune prima dice di no, poi viene attaccato dal PD (il quale, è chiaro, è fuori della realtà con i guai che lo assillano e preferisce gingillarsi) e pare ripensarci .. Nessuno si pone il problema vero: come inventarsi una Perdonanza capace di produrre risultati autentici, di attrarre gente, di tenerla per qualche giorno negli alberghi. L’evento non decolla, né sul piano culturale, né su quello turistico e commerciale. A Sulmona, almeno, hanno scelto Valeria Marini per la Giostra cavalleresca. Non sarà il massimo, ma neppure il minimo, lo zero assoluto nel quale ci si continua a muovere per la Perdonanza aquilana.
Non esiste, ovviamente, neppure un abbozzo di piano promozionale dell’iniziativa. Eppure sarebbe ora di muoversi. Altro che diatribe sulla damigella…
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