Il PD sulla Perdonanza celestiniana
L’Aquila – Scrive Fabiana Costanzi, responsabile cultura del PD: “E’ datata 15 gennaio 2018, dunque solo cinque mesi fa, la delibera di Giunta Comunale con la quale l’Amministrazione targata Biondi richiedeva l’accesso – ex decreto ministeriale del 25 settembre 2017 – al Fondo nazionale per la rievocazione storica tramite l’approvazione della scheda progettuale relativa alla 724esima edizione della Perdonanza celestiniana. Nella suddetta scheda progettuale si fa esplicito riferimento a “dame e cavalieri in costume d’epoca, circa 2000 figuranti, in rappresentanza del gruppo storico del Comune dell’Aquila” ma soprattutto vi è il diretto riferimento alle “figure principali del Corteo, la Dama della Bolla, che sfila con la pergamena, e il Giovin Signore, che reca in mano un ramo di ulivo con cui il Cardinale designato dalla Santa Sede batte per tre volte sulla Porta Santa della Basilica, ordinandone l’apertura ufficiale”.
Non sono chiari, a questo punto, quali siano in realtà gli obiettivi di questa Amministrazione sulla rievocazione storica del Corteo della Bolla, visto che il nuovo decalogo, redatto addirittura dal Sindaco in persona, inserisce, tra le incrostazioni pseudo storiche da eliminare, proprio la figura della Dama della Bolla, affidando la pergamena ad una dipendente comunale, tra le più meritevoli, che sfilerà però, in abiti civili.
Se per la richiesta di fondi per la Perdonanza 2018, fatta al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, è stata allegata una relazione che comprende detta figura come quella di maggiore rilievo nel corteo della Bolla, sorge il ragionevole dubbio che anche la relazione fornita all’Unesco per la candidatura della Perdonanza a Bene Immateriale dell’Umanità, comprenda se non addirittura punti sulla figura della Dama della Bolla quale personaggio centrale del Corteo.
Questa Amministrazione, dunque, ha mentito al Ministero e, forse, addirittura, al Comitato Unesco? Una cosa è certa: L’Aquila non è stata selezionata dal Ministero tra le città meritevoli di contributo per la rievocazione storica del 2018 per motivi che l’Amministrazione dovrebbe spiegare alla Città, come dovrebbe diffondere il contenuto della relazione inviata all’Unesco sulla figura della Dama della Bolla, che se in aperta contraddizione con le ultime scelte del Comitato Perdonanza, potrebbe costare alla città addirittura l’esclusione.
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