Emiciclo, una storia di spese ingentissime
L’Aquila – Il 22 l’edificio un po’ retorico e trionfalistico dell’Emiciclo “torna” ai cittadini, che solitamente da quanto è sede regionale, non ci hanno mai messo piede. Solo vocianti e trafelati in occasione di proteste e manifestazioni, con polizia in tenuta antisommossa. Oggi la recinzione metallica è scomparsa, lo spazio forma continuità con quello dei vicini giardini pubblici. Viene promesso che l’Emiciclo sarà aperto anche sabato e domenica, casa di vetro per i cittadini. Fino ad oggi è stato pessimamente tenuto, poco curato, buio e appartato. La sua struttura si presta a brutte frequentazioni specie di notte. Vedremo cosa ne saprà fare L’Aquila, ma con disincantato scetticismo. Manutenzioni, specie continue e impegnative, non sono il forte della città : basta guardare come è ridotta l’area di Collemaggio: monumento alla sciatteria e al cattivo gusto dal verde all’illuminazione.
L’Emiciclo è sicuramente un ottimo lavoro di sicurezza antisismica: basta guardare la foto che pubblichiamo.
Ma è anche un sito costato somme enormi, mai quantificate. Il salone assembleare di legno e ottoni. l’altro salone assembleare nel vicino palazzo (ora sede GSSI) costato una fortuna (mai reso noto quanto), sbagliato e non usato neppure una volta. Infine nove anni di lavoro e il 22 giugno riapertura. Chi sa se tra i fervori retorici e i òucori del giorno inaugurale sapremo quanto è costato l’Emiciclo – terremoto a parte – ai contribuenti abruzzesi. E quanto ha reso loro…
Di certo ai politici che per decenni vi hanno nidificato, delle vere fortune.
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