La voce degli innocenti


L’Aquila – (di Anna Ventura) – Mi capita di osservare, sui giornali o in televisione, i volti del popolo delle carriole: sono in gran parte giovani, ma non mancano persone mature e anche anziane. Un elemento li accomuna: il sorriso, e quella luce speciale che brilla negli occhi degli innocenti. Sono persone buone, che ripuliscono la città come se fosse la loro casa: perché la città è la loro casa. La Curia ha salutato con favore questo popolo che sfida l’ordine precostituito, perché la Curia sa che la carità è anche questo: capire le ragioni del cuore. Perché di cuore si tratta, e di cuore innocente. Purtroppo, dietro, nel buio, già si sono appostati i lupi, pronti a sbranare la città caduta. Perché intorno alla città caduta girano interessi colossali, cifre che il popolo della carriole non può nemmeno immaginare. La storia, si sa, è mossa dall’interesse, e sarebbe ingenuo pensare che dietro un evento che, purtroppo, fa storia, le leggi della carità possano sconfiggere il potere del denaro.
Che resterà, tra qualche anno, di questa voce degli innocenti che si leva da gente che , forse, col terremoto, ha perso la casa, gli oggetti del vivere quotidiano, talvolta anche il lavoro, la salute,l’appoggio che una società normale abitualmente fornisce?
La storia,quella ufficiale, che ci arriva sempre filtrata da immani menzogne,nemmeno registra questi eventi minuti; li registra, invece, la microstoria, quella che il popolo scrive, giorno per giorno, partecipando agli eventi. Il popolo delle carriole sta scrivendo una di queste pagine di storia minuta: pagina che resterà , anche dopo che gli avvoltoi avranno fatto il loro banchetto.
(Nell’immagine l’innocenza di una bambina)


08 Marzo 2010

Categoria : Cultura
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