Aquilana seconda a concorso letterario
L’Aquila – Un racconto armonioso e delicato, come si legge nella motivazione della giuria, in cui Sonia Etere mette a nudo se stessa, raccontando un’esperienza unica, da cui traspare la sensibilità e la sua grande energia.
L’uguaglianza e, al tempo stesso la diversità , stanno nella linfa vitale che unisce un albero ferito, da cui si credeva non potessero crescere più frutti, ma che invece sboccia rigoglioso a primavera e la gravidanza di una donna, a cui tutti avevano diagnosticato l’infertilità e che invece scopre di poter diventare madre, di poter generare nuova vita, proprio come l’albero.
Una primavera inaspettata e feconda per entrambi, che rimette in moto la speranza, dove la vita sembrava essersi interrotta.
Intimo e coraggioso, il racconto di Sonia Etere, attualmente alla prese con un nuovo libro, è un inno alla gioia, in cui la scoperta di se stessi passa attraverso la riconquista di ciò che ci rende umani.
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