Pazienza, artista scomodo e poco accettato
Pescara – Andrea Pazienza, artista scomodo molto legato alla vita pescarese, trent’anni dopo la sua morte. Poco ricordato in Abruzzo, moltissimo in questi giorni in tutta Italia: televisione, manifestazioni convegni culturali, trasmissioni e serate dedicate. L’artista innovatore nacque a San Benedetto del Tronto, ma visse e studiò al liceo artistico di Pescara.
Molto prima di arrivare alla notorietà – anche nel cinema – Pazienza “fondò” in Italia il fumetto artistico legittimamente, nel suo caso, elevato al rango di forma letteraria a pieno titolo. Ma scomoda. Quindi osteggiata e tenuta caparbiamente fuori dai circoli accademici e dai vari potentati culturali governati da barboni e parrucconi legati a doppio filo con la politica dominante e con le lobbies critiche.
Oggi Pazienda viene riconosciuto come un genio libero, arguto, colto e innovatore, mai piegato alle mode e mai abbagliato da possibili facili guadagni. Semplicemente un uomo libero, un cervello non incline all’ammasso.
L’Abruzzo potrebbe e dovrebbe occuparsi di lui, rendendogli giustizia almeno dopo morto. Troppo giovane. Ma già decisamente titolare di una definizione spesso sprecata: genio.
Pazienza ci manca, e manca all’Italia non affollata di autentici artisti e di innovatori capaci di esserlo. Vorremmo non essere i soli, in Abruzzo e anche a San Benedetto del Tronto, a riportare in auge un argomento e un personaggio.
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