Violenza e rapine: L’Aquila, arrestati 9 richiedenti asilo


L’Aquila – Dall’alba di questa mattina, riferisce l’AGI, personale della Squadra Mobile della Questura in collaborazione con altre unita’ investigative delle Squadre Mobili del Centro Italia, sta eseguendo, nel capoluogo abruzzese e ad Avezzano, Sulmona, Roma e Firenze, 9 misure cautelari e 24 perquisizioni, emesse dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, a carico di soggetti extracomunitari (Gambia, Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio, Niger e Mali) richiedenti asilo, indagati per i reati di rapina, violenza sessuale, droga e ricettazione. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terra’ alle ore 11:30 presso la sala riunioni della Questura di L’Aquila.

Delle 9 misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale dell’Aquila, cinque sono in carcere altre quattro sono di divieto di dimora. Uno degli arrestati dei richiedenti asilo e’ da ricercare. In manette sono finiti. Lamin Sanyang di 28 anni, cittadino del Gambia, domiciliato ad Avezzano (L’Aquila); Abdallah Sonko di 24 anni anche lui cittadino del Gambia, domiciliato ad Avezzano; Buchi Onye Harry di 31 anni, cittadino Nigeriano, residente all’Aquila ed infine Amfaal Jobe di 32 anni, residente all’Aquila. Divieto di dimora e’ stato emesso nei riguardi di un cittadino della Costa D’Avorio, due altri richiedendi asilo del Gambia ed infine un cittadino della Nigeria, tutti quanti ospiti di strutture per l’accoglienza dei migranti. La conferenza stampa e’ stata illustrata stamane dal dirigente della Squadra mobile della Questura dell’Aquila, Tommaso Niglio e dal dirigente della Sezione Contrasto Criminalita’ diffusa ed extracomunitari, Vice Commissario Benedetta Mariani. “L’attivita’ di indagine – ha detto Niglio – ha avuto inizio da una rapina con tentativo di violenza nei riguardi di una 26enne aquilana da parte di un cittadino extracomunitario qui in citta’ come rifugiato. Successivamente abbiamo ricostruito una tela di persone, tutti stranieri, i quali avevano impiantato qui all’Aquila vendita di droga al dettaglio e anche di telefoni cellulari rubati all’interno di abitazioni e autovetture. Un assetto fondamentale di questa indagine – ha aggiunto il capo della Squadra mobile – la collaborazione non solo della vittima della rapina e del tentativo di violenza sessuale nel denunciare il fatto e nel riconoscere una volta indicata la foto, l’autore stesso del reato, ma anche la collaborazione di connazionali che ci hanno tradotto i colloqui dei connazionali che avvenivano in dialetto dei loro territori. Se non ci fossero stati loro noi non saremmo riusciti ad arrivare a questo risultato. Questa indagine – ha concluso Niglio – ha aperto uno spaccato importante quello di fissare dei paletti su soggetti che arrivano nel nostro Paese palesando delle difficolta’ invece qui delinquono”.


13 Giugno 2018

Categoria : Cronaca
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