Centro antiviolenza Cna: dalla denuncia al reinserimento nel mondo del lavoro
L’Aquila – Nasce il Centro di ascolto “Valore donna” della Cna artigiani, , contro la violenza fisica e psicologica, il mobbing sul lavoro e le pressioni in famiglia. Lo sportello, attivo ogni mercoledì, a partire da domani 13 giugno, dalle 13,30 alle 15, 30, nella sede della Cna, in via Pescara, all’Aquila, supporterà le vittime di violenza fisica e psicologica in un percorso riabilitativo, dalla fase denuncia al reinserimento nel mondo del lavoro. Il progetto è stato illustrato questa mattina, in conferenza stampa, dal direttore della Cna dell’Aquila, Agostino Del Re, e dalle due consulenti, l’avvocato e psicologa, Alessandra Lopardi, e la psicoterapeuta, Enrica Strippoli. “Il Centro di ascolto sulla violenza”, ha spiegato Del Re, “nasce dall’evento Valore donna e dalla constatazione di quanto sia elevato e dilagante il fenomeno della violenza di generale, non solo fisica ma psicologica e come siano aumentati, in maniera esponenziale, i casi di mobbing. Per la prima volta in Abruzzo un’associazione di categoria mette a disposizione un servizio di consulenza legale e psicologica, rivolto non solo alle donne, ma a tutte le vittime di soprusi. La novità più rilevante è che la Cna accompagnerà le donne vittime di soprusi in un percorso imprenditoriale, attraverso l’avvio di nuove attività, che consenta la conquista di un’autonomia economica, in quanto la sudditanza economica è troppo spesso causa di dipendenza psicologica, in famiglia come in ambiente lavorativo”. “Al di là della tutela legale, che varia caso per caso”, ha sottolineato l’avvocato Lopardi, “accompagneremo la vittima di violenza in tutto il percorso di analisi e soluzione della problematica nella consapevolezza che, da un momento di crisi si può arrivare ad un’opportunità per la ridefinizione di se stessi. Negli ultimi tempi si è elevata la soglia della tutela con importanti interventi da parte del legislatore, ma sul mobbing manca ancora una legge specifica. Quando la violenza avviene nel contesto lavorativo”, prosegue Lopardi, “l’analisi deve considerare anche i rapporti di potere tipici della gerarchia nelle organizzazioni aziendali che, troppo spesso, portano a travalicare ogni limite consentito e accettabile. Ci riferiamo a comportamenti che inducono gravissime ripercussioni sulla salute delle lavoratrici e che, oltre ad avere rilevanza dal punto di vista del diritto civile e del lavoro, possono costituire violazioni di norme penali. Rompere il muro dell’omertà e superare le barriere dell’isolamento, dopo che “il caso” è stato portato alla luce, è ancora molto difficile”. Strippoli ha diffuso i dati relativi “all’aumento esponenziale, all’Aquila, di utilizzo di ansiolitici e antidepressivi nel post-sisma, che ha sfiorato la soglia dell’80 per cento della popolazione, e delle denunce di maltrattamenti e violenza, soprattutto nel mondo del lavoro. Per questo”, ha affermato, “metteremo in atto un’azione sinergica che non si limiti all’analisi del danno, fisico o psicologico, ma prosegua nella ripresa consapevolezza di sé e del proprio potenziale e un percorso riabilitativo per il reinserimento nel mondo del lavoro”. L’ultima fase del progetto riguarda una pubblicazione, che sarà curata dalla giornalista e scrittrice, Monica Pelliccione, che raccogliera, in forma anonima, casi di violenza e maltrattamenti in famiglia e sul lavoro e che verrà veicolata dalla Cna negli istituti superiori della provincia dell’Aquila “con una serie di incontri volti a sensibilizzare le giovani generazioni ad una tematica di strettissima attualità”.
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