Petrilli, a perdere è solo la politica
Giulio Petrilli, l’aquilano che ha scontato innocente sei anni di carcere, prima di essere assolto completamente, non ha perso la sua battaglia, combattuta per anni con indomabile tenacia. Come noi e alcuni altri mass media abbiamo sempre riferito. Neppure lo Stato l’ha persa: ha dovuto attuare norme assurde e ingiuste, che nessuno ha voluto cambiare.
E’ proprio per questo che la sola a finire in pezzi, vergognosamente, è la politica. Le leggi le fa la politica e dovrebbe cambiarle quando sono inique, contorte, non costituzionali. Caparbiamente, ottusamente e anche inumanamente, non ha voluto farlo.
Colpevoli tutti i politici abruzzesi e aquilani, colpevoli partiti e movimenti inclini alle ciance. Una grave ingiustizia si è consumata e rimane in piedi. Ben presto scenderà il silenzio che tanti attendono da tempo. Quando il potere è debole e ambiguo, come quello italiano , sceglie sempre il silenzio, l’oblio dei mendaci. Brutta pagina italiana e abruzzese. Non certo l’unica. Ma tra le peggiori.
PENSIERINO – In carcere da innocenti per anni, e poi nessuno neppure tenta di rimediare. Pensavamo fosse impossibile persino in uno stato scalcagnato come il nostro. Invece, avviene.
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