Arabeschi, Flaiano e le case popolari


L’Aquila – Scrive Ugo Centi su Controaliseo: “Questi giorni va di mota citar il grande Flaiano. Non ci sottraiamo. Perché un suo celebre aforisma si adatta anche alla (mancata) ricostruzione delle case popolari abbattute dal sisma. Diceva Flaiano: in Italia raramente la linea più breve tra due punti e quella retta, spesso è un arabesco. Infatti, tra la caduta causa sisma delle case popolari e la loro sistemazione si è frapposto… l’arabesco di Flaiano. Se fino al 15 agosto 2009, infatti, la strada era curvosa ma chiara (l’Ater poteva chiedere contributi come “privato” e ricostruire) da Ferragosto una Ordinanza nata per accelerare il tutto ha finito, per paradosso, per bloccare ogni cosa. Che è successo? E’ capitato, molto semplicemente, che l’azienda regionale che gestisce il patrimonio pubblico, l’Ater appunto, è stata di fatto sollevata dal problema in favore di una struttura di diretta emanazione governativa. Ed allora ci si chiede: non sarebbe giusto – visti i risultati finora – che il Consiglio regionale si riappropriasse della materia, peraltro di sua competenza, varando una apposita legge regionale? Perché si da il caso che l’edilizia popolare sia di competenza regionale, come da Costituzione (il famoso titolo V°). Ed allora perché un patrimonio che è regionale deve essere demandato, quale stazione appaltante, al Governo? E soprattutto: questo può essere previsto da una semplice Ordinanza mentre la materia, come detto, è di natura Costituzionale? Il Consiglio regionale, dunque, se vuole ha tutte le competenze – e forse persino il dovere – di non lasciare a strutture commissariali un argomento che il legislatore Costituzionale gli ha espressamente attribuito”.


08 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati