Parco Lavino: Procura, Di Marco consapevole condotta illecita
Pescara – “Nella piena consapevolezza della condotta illecita”, avrebbe “attestato falsamente, con dichiarazione fidefacente”, nell’ambito della Convenzione per l’attuazione degli investimenti del Masterplan, sottoscritta il 10 novembre 2016 tra Regione Abruzzo e il soggetto attuatore Provincia di Pescara, “che lo studio di fattibilita’ fosse il livello progettuale dell’intervento, evidenziando che tale studio progettuale fosse atto derivante dalla Provincia di Pescara, ovvero frutto delle competenze interne dell’ente e non gia’ di altri soggetti privati”. E’ uno dei passaggi del capo di imputazione riguardante Antonio Di Marco, presidente della Provincia di Pescara, indagato per corruzione e falso ideologico in atto pubblico nell”ambito dell’inchiesta della Procura pescarese riguardante l’appalto da 3,5 milioni di euro per la realizzazione del Parco sul fiume Lavino a Lettomanoppello (Pescara). Di Marco e Paolo D’Incecco, dirigente ai Lavori pubblici della Provincia, secondo l’accusa, avrebbero ricevuto lo studio in questione, denominato ‘Progetto pilota per la riqualificazione e risanamento ambientale del Parco didattico del Lavino, progetto di fattibilita’ tecnica ed economica’, dall’architetto Gianluca Marcantonio. Uno studio – si legge nel capo di imputazione – “che aveva un valore economico pari ad almeno 17.268 euro”, “che solo apparentemente risultava elaborato dagli organi tecnici della Provincia di Pescara” e che secondo la Procura sarebbe stato “posto alla base della dichiarazione fidafacente resa dal presidente della Provincia, che lo identificava come livello progettuale dell’intervento, a titolo di contropartita per la successiva emanazione di atto contrario ai doveri di ufficio” da parte del dirigente D’Incecco, ovvero la “preconcertata individuazione dei tecnici professionisti coinvolti nella concreta elaborazione dell’opera progettuale, strumentale all’esecuzione dell’appalto dei lavori”, le cui attivita’ di progettazione, “afferenti i detti lavori, ammontavano ad almeno 100 mila euro”. Per D’Incecco il pm ha chiesto l’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Il gip Gianluca Sarandrea decidera’ dopo l’interrogatorio di D’Incecco fissato per il 23 maggio prossimo.
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