PD su Verdini e mafia in Abruzzo
L’Aquila – “Questo è l’Italia guidata dal centrodestra, prima regola, nessuna regola. Potremmo, come molti altri in questo momento commentare il colpo di mano che ha portato il Pdl a violare le regole per poter rimediare ad errori incredibili commessi nel presentare le proprie liste nel Lazio ed in Lombardia, ma da abruzzesi ciò che lascia esterrefatti è l’evolversi dell’inchiesta sul G8″, queste le parole di Silvio Paolucci e Michele Fina, rispettivamente segretari del Pd Abruzzo e della Provincia dell’Aquila. “Troviamo imbarazzanti tutti gli attestati di solidarietà che in queste ore, anche da chi ricopre
cariche di governo, arrivano al coordinatore del Pdl Verdini, che ha agevolato amici sugli appalti post terremoto – dice Paolucci. E troviamo anche fuori luogo che ci si chieda di tenere i toni bassi in campagna elettorale, quando poi tutto si fa meno che agire in fretta e per la legalità tanto cara ai cittadini, soprattutto a quelli aquilani – ha continuato Fina. Alla luce dell’arresto di Piscicelli – l’imprenditore che rideva la notte del terremoto – e soprattutto alla luce delle parole del procuratore Rossini che parla di mafia già operante in Abruzzo, torniamo a chiedere per l’ennesima volta che la regione si doti di uno strumento di controllo e di trasparenza, un osservatorio per la legalità che sia a garanzia dei cittadini e a complemento del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine. Torneremo a chiedere ogni giorno che sia fatta chiarezza. Un plauso in questo senso alle telecamere di SKYTG24 che oggi hanno dedicato un importante ai terremotati ancora esiliati sulla costa, a quelle migliaia di famiglie che ancora sognano di tornare a casa e che l’informazione di governo ha già dimenticato. Questa è oggi l’Italia, prima regola, nessuna regola. Appunto”.
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