Strade chiuse: annullato il Motogiro, danni al turismo
PERSISTE IL CAPARBIO MUTISMO DELLA PROVINCIA DELL’AQUILA –
L’Aquila – La Provincia dell’Aquila è il solo ente che le strade, invece di aggiustarle, le chiude. Neppure la sindaca di Roma è arrivata a tanto…
Scrivono i motociclisti aquilani: “L’assurda decisione della Provincia dell’Aquila di chiudere ai mezzi a due ruote 25 strade con l’alibi della sicurezza continua a creare danni economici ingenti e disagi fortissimi.
Mentre continuano a contattarci alberghi, ristoranti e strutture ricettive da tutta la Regione lamentando una pioggia di disdette da parte di gruppi motociclistici provenienti da tutta Europa, il Presidente Angelo Caruso ed il dirigente Francesco Bonanni continuano ad inventare scuse e comunicati al limite dell’improbabile per giustificare una scelta che rivela solo una incredibile incapacità di governare l’Ente a cui sono deputati.
Il danno economico procurato dal provvedimento è già incalcolabile e non si esaurirà nemmeno con l’eventuale riapertura delle strade dato che le programmazioni stagionali dei vari motoclub o gruppi organizzati di mototuristi viene fatta ad inizio primavera e l’Abruzzo, alla luce dell’incertezza procurata, è già stato escluso dalla maggior parte dei tour nazionali ed europei come possono confermare gli albergatori.
Anche il nostro motoclub aveva in programma il Motogiro di Primavera (decima edizione!) per il prossimo 6 maggio con oltre 100 preiscrizioni ma siamo stati costretti a rinviarlo nella speranza che cambi la situazione prima di decidere di dirottarlo nel Lazio.
Nonostante ciò gli irresponsabili estensori e sottoscrittori del provvedimento sono sordi a qualsiasi protesta e si sottraggono al confronto rilasciando comunicati con le loro giustificazioni a volte disgustose, come lo sfruttamento della disgrazia capitata ad un motociclista sulla strada di Rocca di Cambio, del tutto avulsa dal problema strade pericolose, o ad artifici letterari coniando il termine “cartellonistica di salvaguardia” come se, per apporre dei cartelli, occorresse chiudere una strada.
Quello che sta invece venendo a galla è una verità facile da intuire ma negata finora e cioè che avere stanziato 18 milioni di euro per il rifacimento stradale non comporta l’immediato avvio dei cantieri quindi le chiusure tempestive e contemporanee che hanno causato tanti danni nella peggiore settimana possibile, adesso vengono imputate non ai lavori ma alla sola apposizione di cartellonistica che, come da noi sempre sostenuto, non serve a rendere i percorsi più sicuri ma a salvaguardare il dirigente Bonanni da eventuali responsabilità in caso di incidenti.
Torniamo a chiedere quindi l’immediato ritiro del provvedimento e la riapertura delle strade valutando poi l’eventuale azione risarcitoria nei confronti dei citati individuati come responsabili del procedimento.
(nDR) – La Provincia dell’Aquila, ente muto oltre che sostanzialmente superfluo, continua a mantenere sull’argomento un caparbio e ostile silenzio. Meno loquace di una capra con i cittadini, non dice cosa intende fare e come intende far fronte al problema. Come fece per la strada del santuario di Giovanni Paolo II, chiude e tace.
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