Pescara si tinge di giallo
Pescara – Alla Feltrinelli “Tutto così in fretta”, romanzo d’esordio di Paolo Mastri.
Interviene Simone Gambacorta
Pescara. Giovedì 26 aprile alle ore 18 Paolo Mastri, giornalista e scrittore, sarà ospite della Feltrinelli (via Milano, angolo via Trento) per presentare il suo romanzo “Tutto così in fretta” (Ianieri Edizioni). Con l’autore dialogherà il giornalista Simone Gambacorta.
Nel romanzo d’esordio di Mastri, capo della redazione pescarese de “Il Messaggero”, la storia della città di Pescara nel suo pieno boom economico e la storia politica della Nazione si intrecciano, tra trame occulte e dietrologie degli anni di piombo, tra finzione narrativa e strategia del terrore.
Fine anni Settanta. Un omicidio scuote il capoluogo abruzzese: il cadavere è quello del sostituto procuratore della Repubblica Massimiliano Prati, ucciso sotto casa dell’amante Silvana Di Labio, vedova del costruttore più in vista della città. Roberto Tintori, il sarto della Pescara bene, da due mesi ingaggiato come informatore del Sisde sotto la pressione di un ricatto, è l’unico testimone oculare del delitto. Tutto questo avviene quando mancano meno di otto ore al rapimento di Aldo Moro e all’uccisione dei cinque uomini della sua scorta.
Sul caso indaga il capitano Luise, il capo centro del servizio segreto interno, fino a quel momento alle prese con le indagini su un misterioso assalto all’armeria della Polizia ferroviaria, dietro il quale si intuisce l’ombra di Riccardo Venturi, l’imprendibile terrorista nero implicato nella stagione delle stragi sui treni, custode del bottino della rapina del secolo.
Il filo invisibile che lega gli avvenimenti di quel marzo 1978 arriva fino al peccato originale della
città protagonista del più formidabile miracolo economico del dopoguerra e all’ultimo dei suoi segreti: un ricchissimo affare, forse il più ricco di tutti, che sta prendendo forma all’ombra di un patto folle in grado di minare la sicurezza nazionale più di terrorismo e trame golpiste.
La verità nascosta in quattro cassette di sicurezza sembra essere a un passo, ma, nei cinquantacinque giorni seguenti, fino a quel tragico 9 maggio, l’impazzimento politico e istituzionale provocato dai registi occulti del caso Moro ostacola il lavoro del capitano Luise.
Giornalista, scrittore, autore e conduttore di programmi televisivi, Paolo Mastri – che da oltre trent’anni si occupa dei principali fatti della cronaca giudiziaria, economica e politica dell’Abruzzo – attinge dai documenti della commissione bicamerale d’inchiesta sul rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, confrontandosi con quei cinquantacinque giorni che cambiarono la storia d’Italia, quegli anni di piombo in cui l’Italia repubblicana, in cui tutti, persero l’innocenza.
Paolo Mastri è nato a L’Aquila nel 1962. Per “Il Messaggero” ha firmato inchieste sugli intrecci tra politica e affari e sugli interessi della grande criminalità, dal narcotraffico all’ecobusiness, al riciclaggio di denaro nell’economia pulita. Ha collaborato con “La Stampa” e la Rai. Ha già pubblicato “3.32 L’AQUILA – Gli allarmi inascoltati” e “Il Quinto Abruzzo”, per i quali ha raccolto riconoscimenti ai Premi Majella, Histonium, Lamerica, Nassiriya, Città di Cattolica, Giuseppe Giusti. Ha ricevuto inoltre il Premio giornalistico Polidoro e il Premio Monte Strega.
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