Metano e Abruzzo, una lunga storia
L’Aquila – La grande manifestazione di Sulmona, come riconosce la stessa SNAM, è stata corale, corretta, motivata. Sul problema deve esserci un confronto, quanto meno un dialogo consapevole e razionale. Tenendo presente che il metano ha una lunga storia in Abruzzo.
Forse molti ignorano che gasdotti solcano la nostra regione, proprio nella fascia sismica appenninica, da decenni. Il metanodotto più noto, forse, è quello che percorre l’altopiano di Navelli dall’area peligna all’Aquilano, costruito molti decenni orsono facendolo transitare senza riguardi né reazioni apprezzabili anche nel cuore dell’area archeologica di Peltuinum.
Ora che le esigenze energetiche sono centuplicate bisogna cercare di scegliere: o l’energia o la rinuncia all’energia. Ipotesi quest’ultima davvero ardua. Il gasdotto è struttura necessaria al Paese e non solo alle terre che i tubi interrati attraversano. Chi rifiuta il gasdotto, temendo la sua presenza, deve anche indicare soluzioni alternative. Far passare il tubo altrove non è una soluzione: altri rifiuterebbero. Occorrerebbe un altro progetto, i costi salirebbero e così via.
E’ assurdo pretendere energia e garantirsi la qualità della vita attuale, ma rifiutare il tubo. O la centrale di decompressione progettata non a caso in valle Peligna.
Chi si oppone, e parliamo soprattutto di politici, faccia delle proposte attuabili. Indichi la strada da percorrere, oppure affermi che del metano si deve fare a meno. Le garanzie di sicurezza , dice la SNAM, ci sono tutte. Con i recenti terremoti non ci sono stati, che si sappia, problemi. Se ci sono stati e sono stati nascosti, si dica.
L’Italia ha già rifiutato le centrali nucleari, che però sono tutte attorno ai nostri confini, e ci vendono a caro prezzo l’energia elettrica prodotta, necessaria anche all’Italia.
Il ritorno alle candele e alle carrozze a cavalli potrebbe essere accettabile, ma occorre un coraggio che nessuno mostra di avere per proporlo. Dunque, occorre energia. Non basta un dialogo corretto tra SNAM e oppositori del metano. E’ necessario compiere delle scelte che richiedono determinazione, perché altri impianti occorreranno in futuro, se vorremo vivere come viviamo.
Tutto ciò senza dimenticare che scavi e lavori sono già in atto in Valle Aterno, dove un cementificio brucia da tempo rifiuti, e nessuno sembra davvero preoccuparsene più di tanto. Si pensa più all’occupazione, ed è comprensibile. I problemi ambientali ed ecologici si è portati a dimenticarli.
Alla fine il metano a casa o nell’auto lo vogliono tutti…
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