Castelli d’Abruzzo: da Pescara verso i paesaggi dei suoi “guardiani del tempo”


Castello di SalleProsegue il viaggio alla scoperta di romantiche fortezze edificate sulle verdi terre d’Abruzzo, un itinerario affascinante che segue oggi le strade panoramiche che si insinuano nei pittoreschi paesaggi della provincia di Pescara, per raggiungere le colline dai profili generosi e poi le rocce più antiche dei monti abruzzesi.
Luoghi che avevano per lo più una funzione protettiva, sorvegliando le vallate e i villaggi sottostanti ma che, talvolta rivelavano un aspetto ibrido a metà tra la fortezza difensiva e il palazzo nobiliare, dimore, in un trascorso non troppo lontano, di potenti famiglie feudali.
Con il passare dei secoli, molti di questi guardiani del tempo sono stati abbandonati, lasciati scivolare rovinosamente nell’oblio della memoria, in balia di una natura non sempre generosa che ha contribuito insieme all’incuria degli uomini a trasformarli in ruderi, che nonostante tutto mantengono un fascino fiero esaltato dallo splendido paesaggio che li circonda.
Altri castelli sono stati più fortunati poiché intensi lavori di restauro ne hanno riportato alla luce antichi fasti, rendendoli sede di musei, alberghi, aree espositive.
Che siano solo spettrali ruderi in cima ad uno sperone di roccia o palazzi custodi di meraviglie dell’arte, queste rocche rappresentano un tratto fondamentale del nostro paesaggio, incorniciate da montagne, colline e borghi, oggi come ieri.

Il castello di Salle
Questo splendido castello è immerso in un suggestivo scorcio di natura, la riserva naturale della Valle dell’Orta e custodisce sotto il suo sguardo severo ciò che resta dell’antico borgo distrutto dal terremoto del 1915.
Le sue origini risalgono senza dubbio ad un’epoca anteriore all’anno mille ed è stato costruito a scopo difensivo come feudo dell’Abbazia di San Clemente. A partire dal cinquecento abitarono qui diverse famiglie nobiliari, tra cui i Colonna, i Gonzaga, i D’Aquino ed infine il barone Giacinto di Genova che trasformò la fortezza in palazzo signorile.
L’edificio è stato costruito in pietra della Majella e presenta una pianta dalla forma irregolare nella quale è inglobata la chiesa del Beato Roberto da Salle. Sulla facciata principale ci sono tre ingressi con feritoie che ancora oggi accolgono cannoni e, uno degli accessi conduce, attraverso un grazioso giardino all’italiana, al Museo Medievale Borbonico. Si possono ammirare alcuni stemmi originali appartenuti alle famiglie che hanno abitato qui, in particolare i D’Aquino e i di Genova, e il palazzo è completamente coperto da una grande terrazza con il parapetto merlato e le due suggestive torri a completare l’incantevole quadro medievale.

Castello Chiola a Loreto Aprutino
Il Castello Chiola, dalla cima del colle dove sorge il borgo antico di Loreto Aprutino, guarda e sorveglia le cime del Gran Sasso e della Majella fino a raggiungere l’orizzonte azzurro del mare Adriatico.
I primi documenti certi sull’esistenza di questo edificio risalgono all’alto medioevo e fu presidiato prima dai Longobardi e in seguito dai Normanni. Dal XIII secolo in poi esso diventò dimora di famiglie nobili: i D’Aquino, i D’Avalos, i Caracciolo e infine i Chiola che vissero qui fino al 1995. Furono questi ultimi a restaurare il palazzo e a renderlo lo splendido castello che oggi possiamo ammirare e che ospita stabilmente un lussuoso albergo.
La facciata del castello è caratterizzata da un portale ad arco, su cui si trova un grande balcone e le bellissime finestre in stile neoclassico, mentre all’interno si può ammirare l’antico cortile con cisterna ornato con sculture e stemmi. Le camere e i saloni conservano lo stile architettonico tradizionale con volte a crociera e a botte e una elegante terrazza si affaccia sul panorama mozzafiato con lo sguardo che si perde oltre le colline di uliveti.

Castello De Sterlich-Aliprandi a Nocciano
Il castello di Nocciano si trova tra le valli del Cigno, del Pescara e della Nora e sembra che la sua costruzione risalga almeno all’anno mille. Ciò che è certo è che tra il XV e il XVI secolo divenne proprietà della famiglia De Sterlich-Aliprandi e che essa trasformò la fortezza in dimora nobiliare. Il castello presenta una pianta dalla forma irregolare e la facciata principale è caratterizzata da una rampa di accesso in pietra che conduce al portale ad arco a tutto sesto. All’interno si trova una piccola corte che conduce al giardino e ad una loggia a tre arcate con merli ghibellini come ornamento. Nonostante i numerosi lavori di restauro restano visibili alcuni notevoli elementi di architettura ed il castello è oggi sede del Museo delle Arti.

Maria Orlandi


05 Marzo 2010

Categoria : Turismo
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