Ospedale San Salvatore: innovativa procedura rimozione tumore al ginocchio
L’Aquila – (F.C.). Un tumore maligno di minuscole dimensioni, alle parti molli del ginocchio, e’ stato rimosso, con una procedura innovativa introdotta all’ospedale di L’Aquila, tramite la risonanza magnetica e non, come e’ la norma, ricorrendo alla tradizionale Tac La metodica, che in Italia nella letteratura medica ufficiale non ha precedenti, ha il vantaggio di rimuovere masse cancerose piccolissime, gia’ trattate con precedenti interventi chirurgici, senza dover nuovamente operare il paziente ed esporlo a ulteriori incisioni col bisturi. La procedura e’ stata praticata congiuntamente dal servizio di radiologia universitaria, diretta dal prof. Carlo Masciocchi, e dalla radiologia d’urgenza di cui e’ responsabile il dr. Luigi Zugaro, insieme allo staff medico composto da Francesco Arrigoni e Pier Paolo Palumbo. Il nuovo trattamento e’ stato eseguito nei giorni scorsi su una giovane paziente della Campania, affetta da un tumore maligno ai tessuti molli del ginocchio, gia’ sottoposta senza esito a intervento chirurgico in altre regioni. La tecnica seguita al San Salvatore ha permesso di trattare il tumore con crioablazione (distruzione del tessuto malato attraverso congelamento) e di rimuovere cosi’ la massa tumorale di pochi millimetri tramite il ricorso alla risonanza magnetica. In questi casi la procedura corrente e’ quella di ricorrere alla Tac per bersagliare il tumore con l’utilizzo di aghi che servono a distruggere i tessuti attaccati dalla patologia. La Tac e’ pero’ poco precisa e quando si tratta di tumori assai piccoli, come nel caso della paziente campana, risulta poco efficace. Precisione che e’ invece la prerogativa peculiare della risonanza magnetica la quale pero’ non permette di utilizzare materiale metallico (e quindi aghi) perche’ produce campi magnetici. In virtu’ dell’esperienza accumulata in tanti anni e degli approfondimenti condotti, gli specialisti della radiologia del San Salvatore sono riusciti, con l’impiego di aghi realizzati con materiale speciale, a distruggere i tessuti malati attraverso la risonanza magnetica. La paziente, dopo il trattamento, e’ stata dimessa dall’ospedale di L’Aquila.
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