PAOLO, LE TRE MARIE E UN’AMICIZIA
DEDICHIAMO A PAOLO SCIPIONI ALCUNI RICORDI E IMMAGINI DI MOMENTI INDELEBILI -
L’Aquila – (G.C.) – E’ difficile parlare di un amico che si è accomiatato. Lo facciamo scegliendo momenti e ricordi. Se potesse leggerli, gli farebbe piacere .
Paolo Scipioni era generoso e gentile. Aveva molti anni di più, ma era giovane tra i giovani. Come chi scrive. Capitava di trascorrere la serata alle Tre Marie, fino alle ore piccole, seduti al tavolo che poche ore prima aveva ospitato il re di Svezia e i suoi commensali, o Pasolini, o vip politici, attori, il gioielliere Bulgari. Per il bel gruppo di amici della notte poco importava.
Essenziale era starsene lì tra cose belle, ninnoli, dipinti, fiori, specchi, decori di gusto. E magari un piatto di involtini Tre Marie con i fagioli di Paganica, prima del mitico dolce crema e ananas, e del rosolio. Mentre fuori nevicava e nei cuori – aiutati dal rinomato sfuso Montepulciano – nascevano il calore di un’animata discussione e guizzi di discorsi importanti.
Erano i tempi del Circolo Culturale Tre Marie, il CC3M, che Paolo ospitava, delle sue mostre d’arte e della litografie prese nella galleria d’arte di Simona Marchini a Roma.
Il giorno si sceglieva spesso di girovagare in auto, fino al laghetto di Scandarello presso Amatrice, o ad Amiternum.
Paolo, parecchio più grande ed esperto, ci proteggeva dai falchi rapaci del poker, facendoci capire con garbo che qualcuno barava. Erano le serate movimentate, che spesso finivano a Roma in locali costosi (lui era molto generoso). Più spesso, si sceglievano trattorie di campagna per tirare tardi.
Una volta guidammo la sua auto per accompagnarlo, con amici, a Milano, per una competizione gastronomica al Circolo della stampa lombarda. L’Aquila del buon gusto fece un figurone, lui, ne era orgoglioso e felice. Alle sue Tre Marie teneva moltissimo. Sapeva che valevano anche per la città.
I ricordi sono un’infinità. Potremmo scrivere un libro. Da anni non ci vedevamo, e pensavo che non ci saremmo rivisti. Così è stato.
Speriamo solo che i ricordi non ci tradiscano svanendo, La tenue luce perenne dietro la piccola vetrina colorata con le Tre Marie si era spenta da anni. Dopo essere rimasta accesa per decenni. Era stato un segnale, ma ci sforzavamo di far finta di nulla. Invece le ombre aleggiavano silenziose ed evanescenti su ogni cosa. Poi sono scese.
(Nella foto, Paolo intento ad esaminare antiche pietre ad Amiternum)
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