Vittime sisma, all’epicentro per commemorarle
GLI ALPINI HANNO SACELTO IL LUOGO PIU’ LOGICo: COLLE MIRUCCI A ROIO –
L’Aquila – Il Comune dell’Aquila, senza vergogna e rispetto umano, dopo nove anni non ha saputo o voluto allestire il giardino della memoria per le 309 vittime del terremoto. Una macchia indelebile di cui nessuno ora neppure parlare. La scelta del silenzio la dice lunga.
Chi invece non tace porta la penna degli Alpini, che – come è stato riferito – nei giorni scorsi ha dedicato una messa e un ricordo composto e commosso alle vittime. Dove? A Colle Mirucci di Roio. Il luogo dell’epicentro. Pochi aquilani lo conoscono, molti non sanno neppure che esiste. Un ruvido cippo di pietra bianca lo indica ai pochi viandanti. Quella pietra fa parte della storia aquilana,
Parliamone.
Una strada secondaria porta da Roio Santa Rufina verso Lucoli, attraversando un piccolo valico di montagna. A breve distanza dall’abitato, lungo la strada, c’è il cippo di pietra bianca. In quel punto esattamente – come attestano documenti sismologici – si trova la l’epicentro del sisma 6 aprile 2009. Lì le onde sismiche emersero dal sottosuolo con la violenza che tutti hanno impressa nel ricordo.
Ci si chiede come si possa collegare l’epicentro con la faglia Paganica-Onna che a 10 km di profondità generò il sisma, liberando energia accumulata tra i fronti di faglia che si spingevano la secoli.
La faglia in questione non à verticale, come si potrebbe supporre pensando alla sua natura di fenditura profonda del suolo. Si tratta invece di una faglia trasversale, ovvero inclinata verso l’ipocentro per 10 km. L’ipocentro viene a trovarsi esattamente sotto Colle Mirucci di Roio, a diversi chilometri di distanza, e lì si origina la verticale che porta in superficie all’epicentro. La faglia “passa” inclinata sotto L’Aquila. Da Paganica a Colle Mirucci.
IMMAGINI: Glòi alpini accanto al cippo dell’epicentro e una illustrazione scientifica che evidenzia sinteticamente una faglia trasversale.
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