Abruzzo ed energie, non sarà troppo?
L’energia serve e neppure il più massimalista degli ambientalisti ci sta quando si propone di spegnere luci, motori, caloriferi, e tornare alle candele. Se così avvenisse, i primi a non servire a nulla sarebbero proprio gli ambientalisti…
L’Abruzzo, tuttavia, ci pare un po’ troppo concupito. Cementifici che bruciano rifiuti per produrre calore, possenti elettrodotti, bacini idroelettrici e dighe, trivelle petrolifere, air gun per cercare idrocarburi, gasdotto e centrale a Sulmona, ora anche un centro di ricerca per energia nucleare.
Chi ha memoria e anni, ricorda anche pozzi petroliferi ad Alanno. E un metanodotto che solca il piano di Navelli da decenni. In piena area archeologica.
In troppi i ci spremono, o vorrebbero spremerci, come limoni di nessuno. Senza dimenticare che per decenni ci hanno usati come discariche di veleni. A Bussi, a Piano d’Orta e altrove. Veleni tutti ancora lì.
Tutto ciò fa scompisciare dalle risate, pensando alla tronfia definizione di “regione verde d’Europa”
Al ridicolo non c’è limite. Ma la politica non se ne accorge… Che sia semplicemente tonta?
PENSIERINO – Se fossimo rimasti una terra di pastori e pescatori, forse staremmo meglio. Ma del senno di poi sono piene le fosse.
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