I geologi italiani, mantenere viva la memoria del terremoto aquilano


INTANTO CONTINUANO SENSIBILI SCOSSE NELLE VICINE MARCHE, E NESSUNO NE PARLA -

Mentre la terra continua a tremare in maniera inquietante nelle vicinissime Marche , con una serie (percepite anche in Abruzzo) di scosse fino a 4 ml (di cui nessuno parla, neppure i telegiornali del servizio pubblico Rai, i geologi italiani diffondono un monito nel nono anniversario del terremoto aquilano.
Il 6 aprile 2009, alle ore 3:32, un violento terremoto di magnitudo momento 6,3 colpiva L’Aquila, la sua provincia e il teramano causando 309 vittime e 80mila sfollati. Nove anni dopo, a che punto e’ la ricostruzione nel capoluogo abruzzese? Innanzitutto e’ necessario fare una differenza tra ricostruzione privata e pubblica: la prima – che si riferisce agli appalti affidati direttamente dai cittadini – e’ a buon punto grazie alla concessione di 6 miliardi di euro, la somma gia’ erogata e’ pari al 69,5% sul totale richiesto. La ricostruzione pubblica, invece, procede piu’ lentamente: sono stati erogati 1,3 miliardi di euro su un totale di 2 miliardi di euro, in questo caso il totale stanziato e’ pari al 62,1% rispetto alla cifra richiesta. E’ quanto si legge dai dati riferiti, lo scorso 31 marzo, dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (Usra) relativi alla ricostruzione del Comune dell’Aquila e della sua periferia. Altri dati significativi riguardano la rimozione delle macerie in seguito al sisma del 2009: 2,7 milioni di tonnellate sono state rimosse presso i cantieri privati e 495 mila tonnellate in quelli pubblici per un totale di 3 milioni di tonnellate di macerie portate via. Sono ancora 8.024 le persone alloggiate nei Progetti Case e 2.149 quelle che si trovano nei Map (moduli abitativi provvisori).
“E’ necessario mantenere viva la memoria su quanto avvenuto la notte del 6 aprile 2009 quando la nostra regione e’ stata colpita dal sisma che ha provocato la morte di oltre 300 persone”. Queste le parole del consigliere abruzzese del Consiglio nazionale dei geologi con delega alla Protezione civile, Adriana Cavaglia’, alla vigilia del nono anniversario dal terremoto che ha messo in ginocchio l’Abruzzo. “Abbiamo continuato a contare altre vittime con gli eventi sismici che si sono ripetuti nel 2012 in Emilia, nel 2016 e 2017 nel Centro Italia e ad Ischia. Queste tragedie non devono piu’ accadere in un Paese notoriamente ad elevata pericolosita’ sismica, ma nel quale il patrimonio edilizio e’ ancora vulnerabile, in maniera piuttosto estesa. E’ quindi necessario continuare ad intervenire sul costruito per ridurre il rischio sismico delle strutture, utilizzando gli strumenti che lo Stato ha messo a disposizione dei cittadini, come ad esempio il contributo Sisma bonus. E’ pero’ altrettanto necessario – prosegue la geologa – avviare un’incisiva campagna di sensibilizzazione ed informazione alla popolazione affinche’ venga resa nota, in maniera chiara, tale opportunita’ che fornisce una detrazione per chi adotta misure antisismiche per la messa in sicurezza degli edifici, con una conseguente riduzione del rischio”. A ribadire la necessita’ di fare una corretta prevenzione e’ Domenico Angelone, consigliere del Cng: “Sono numeri che dimostrano quanto sia vulnerabile il nostro territorio e quanto sia necessario un piano prioritario di messa in sicurezza delle nostre citta’. Numeri che non contemplano la devastazione sociale e culturale nonche’ psicologica dei cittadini aquilani privati di un’identita’ oramai irrecuperabile che nessuna ricostruzione potra’ mai sanare”.


05 Aprile 2018

Categoria : Attualità
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