Pasqua, contrordine: non sarà tutto chiuso e sbarrato come a Natale
Nelle festività natalizie i consumatori hanno assaggiato il disagio di trovare chiusi e sbarrati per due giorni consecutivi (Natale e Santo Stefano) quasi tutti i centri commerciali. Un’esagerazione. Sarebbe bastato tenerli chiusi, naturalmente, a Natale.
In questa Pasqua pare che la situazione sia diversa: molti resteranno aperti e moltissimi lo saranno il lunedì di Pasquetta. Almeno nelle ore della mattina. Qualcuno promette persino pane fresco. Sicuramente, senza dirlo, il commercio conta di riacciuffare per i capelli i tanti compratori che sono mancati per uova di cioccolato e colombe.
Continua, come si vede, la baraonda priva di regole sulle chiusure nei festivi. Ad alzare la voce sono i sindacati – almeno alcuni – alcuni politici, alcuni sindaci. Nessuno interpella i consumatori, considerati come greggi obbedienti. Tacciono sfuggenti e ambigue le grandi organizzazioni commerciali. Ed è il far west… come sempre quando nessuno vuole o può stabilire delle regole.
In cinque regioni italiane per Pasqua e lunedì è stato proclamato uno sciopero dei lavoratori del commercio. Tra le cinque regioni non figura l’Abruzzo, dove né i sindacati neè le organizzazioni commerciali hanno fatto sentire la loro voce.
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