L’Aquila: il Venerdì Santo con lo Stabat Mater di Pergolesi
L’Aquila – (F.C.). Sara’ lo Stabat Mater di Pergolesi l’evento che aprira’ le celebrazioni del venerdi’ Santo dell’Aquila organizzate dall’associazione dei Cavalieri del Venerdi’ Santo. Alle 16.30 presso la Chiesa di San Giuseppe Artigiano gli allievi del Conservatorio “A. Casella” eseguiranno uno dei componimenti piu’ famosi e conosciuti di tutto il Settecento. L’appuntamento sara’ arricchito anche dall’esecuzione dell’ Agnus Dei di Bizet, Pie Jesus – Libera me e Hostias di Faure’ – Gratias agimus tibi do Rossini. “Il Conservatorio ha voluto essere presente e partecipe anche in questa occasione solenne per la citta’ dell’Aquila – spiega il direttore Giandomenico Piermarini – Il Concerto che offriremo ben si inserisce nel cartellone della Settimana Santa poiche’ attraverso la musica si offre al credente un momento di spiritualita’ e grazia”. Lo “Stabat mater” di Pergolesi (1710 – 1736) e’ senz’altro uno dei suoi componimenti piu’ famosi, probabilmente il piu’ conosciuto, ma puo’ essere ritenuto una delle opere musicali piu’ rimarchevoli di tutto il Settecento. La tradizione, alimentata dal primo biografo del musicista, il marchese Tommaso di Villarosa, vuole che sia stata anche l’ultima composizione di Pergolesi, scritta sul letto di morte dal ventiseienne musicista malato e consapevole della fine vicina. Lo Stabat mater, per due voci soliste e archi, fu evidentemente scritto con palese riferimento allo Stabat mater di Alessandro Scarlatti, anch’esso scritto per officiare alla liturgia della Settimana Santa sebbene un raffronto tra le opere mostra un innovativo approccio di Pergolesi al movimento vocale concertante e il suo sviluppo della “Aria da Chiesa” verso uno stile ispirato alla sensibilita’ espressiva tipica della scuola napoletana del tempo. Sebbene sia stato spesso osservato come le innovazioni nella Musica Sacra incontrino maggior difficolta’ ad attecchire rispetto a quelle di altri generi, queste trovano invece una unitaria compostezza in questo Stabat Mater di Pergolesi: cio’ avviene da un punto di vista stilistico grazie all’approdo ad una prospettiva piu’ squisitamente sentimentale (Teoria degli affetti), incentrata sul pathos del testo sacro e, da un punto di vista tecnico-compositivo, grazie all’alleggerimento degli austeri toni presenti nella precedente versione scarlattiana. Il lavoro risulta composto in dodici movimenti.
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