Megatruffa, tre arrestati tra cui consulente


Alba Adriatica – Tre persone, tra cui un consulente di Alba Adriatica, sono state arrestate stamane con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di fornitori e banche. L’indagine e’ partita da Martinsicuro, dove i militari della compagnia della guardia di finanza di Giulianova, con il supporto dei nuclei di polizia tributaria di Trapani e Reggio Emilia, nel corso dell’operazione denominata “Ex novo”, hanno scoperto una truffa di un milione di euro, a danno di numerose societa’ ed istituti di credito sparsi sull’intero territorio nazionale. Le tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Teramo sono state eseguite a Trapani, Reggio Emilia ed Alba Adriatica. Le indagini, avviate un anno fa, hanno portato anche alla denuncia di altre quattro persone residenti nelle province di Teramo, Trapani e Macerata. I reati contestati sono: associazione per delinquere, truffa, mendacio bancario, falsificazione di atti pubblici, sostituzione di persona, falsificazione di documenti identificativi, reati tributari e falso in bilancio. Nel corso delle attivita’ investigative, oltre ai tre arresti, sono stati sequestrati in Abruzzo, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia, Lazio, Marche e Sicilia numerosi contratti con istituti bancari per ottenere finanziamenti oltre ad assegni, libri ed atti societari. Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, la vicenda ha origine dalla scoperta di investimenti finanziari di un azienda produttrice di articoli di pelletteria di Villa Rosa di Martinsicuro (Teramo). La “mente” dell’organizzazione e’ un imprenditore di origine marchigiana, ma residente in provincia di Teramo, supportato da alcuni consulenti che istruivano la documentazione aziendale e la trasmissione telematica degli atti societari. Gli autori dei reati, dopo aver individuato sul mercato una societa’ inattiva dal 2003, la riattivavano. Con una serie di operazioni fittizie, grazie alla collaborazione di compiacenti esperti del settore creditizio, venivano presentati agli istituti di credito ed ai partners commerciali falsi attivi di bilancio costituiti da crediti e possidenze per 10 milioni di euro. Questo sistema truffaldino consentiva di ottenere dalle banche finanziamenti di ingente valore e dai fornitori beni materiali. Le somme venivano erogate portando allo sconto fatture rivelatesi poi fittizie e relative ad operazioni commerciali in cui figuravano soggetti economici all’oscuro del giro. I capitali, una volta reperiti, venivano destinati all´acquisito di beni di lusso ed in parte reimpiegati nel finanziamento di aziende riconducibili agli stessi inquisiti. L´attivita’ degli investigatori e’ ancora in corso in quanto non si esclude il coinvolgimento di altre persone.


04 Marzo 2010

Categoria : Cronaca
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