Facebook: esposto del Codacons a 104 Procure e a Garante privacy
Il Codacons ha presentato – riferisce l’AGI – un esposto a 104 Procure della Repubblica e al Garante della Privacy alla luce dello scandalo che ha travolto Facebook. “Di fronte all’aggravarsi dello scandalo sull’utilizzo dei dati sensibili degli utenti a fini elettorali, abbiamo deciso di coinvolgere la magistratura affinche’ accerti eventuali reati commessi sul territorio italiano da Facebook o da societa’ terze legate al social network – spiega il presidente Carlo Rienzi – se infatti emergera’ che profili e dati personali dei cittadini italiani iscritti a Facebook sono stati usati in spregio delle norme e per profilazioni politiche e campagne elettorali, si determinerebbe una palese violazione del Codice della Privacy, concretizzando reati per cui e’ prevista la reclusione”.
Con l’esposto il Codacons chiede quindi a 104 Procure di tutta Italia e al Garante di aprire indagini alla luce delle possibili fattispecie previste dall’articolo 167 del Codice della Privacy (Trattamento illecito di dati) e dall’articolo 169 (Misure di sicurezza). In base a tali articoli “chiunque, al fine di trarne per se’ o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione di quanto disposto, e’ punito, se dal fatto deriva nocumento, con la reclusione da uno a tre anni”. Per quanto riguarda le misure di sicurezza il Codice stabilisce che “chiunque, essendovi tenuto, omette di adottare le misure minime previste dall’articolo 33 e’ punito con l’arresto sino a due anni”.
In base alle norme italiane, quindi, secondo il Codacons, Mark Zuckerberg o i dirigenti di Facebook o di altre societa’ connesse responsabili di eventuali illeciti sull’uso dei dati personali, rischierebbero fino a 5 anni di reclusione.
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