‘La Passione di Cristo, Via Crucis con figuranti’ ultimo appuntamento
‘Pescara – Ultima rappresentazione per ‘La Passione di Cristo, Via Crucis con figuranti’, venerdì 23 marzo, alle ore 19, nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo.
Le tre tappe ( venerdì 8 marzo chiesa Sant’Antonio, venerdì 16 marzo chiesa Spirito Santo, e lunedì 19 marzo chiesa Regina della Pace) sono state molto apprezzate dal pubblico e dai fedeli. Anche in questa occasione il regista ed ideatore, Antonio Luise, ha saputo amalgamare l’aspetto culturale con quello religioso che ha coinvolto il ‘pubblico’ rendendolo inconsapevolmente protagonista. ‘La Passione di Cristo, Via Crucis con figuranti’ suscita emozione sia nel credente che nell’ateo.
La rappresentazione delle 15 stazioni della Via Crucis con immagini dal vivo e lettura di brani della Bibbia e canti relativi al tempo di Quaresima, coinvolge attori professionisti ma anche tanti ragazzi che si sono improvvisati tali per la prima volta.
La rappresentazione scenica è arricchita dalla lettura dei testi di: Franca Arborea, Anotnio Luise, Mauro Maddonni, Franco Probi. Le riflessioni liturgiche di don Mario Probi , voce solista: Paola Scurti e Nicola Russo. Le immagini video di Ottavio Luise e Nino Tieri. La direzione tecnica di Maurizio Di Francesco, mentre la direzione artistica don Mario Probi, la regia è affidata a Antonio Luise.
La rappresentazione è stata realizzata con la collaborazione l’associazione culturale Cavaticchi di Spoltore, La Nuova Compagnia Teatrale ‘Amici della Saletta’ e i parroci ospitanti: don Antonio D’Antonio (chiesa Regina della Pace) padre Nicola Pedrone (chiesa Sant’Antonio) don Giorgio (Chiesa Spirito Santo) padre Carlo Mattei (chiesa Sant’Andrea Apostolo).
All’iniziativa partecipano, come figuranti, tanti fedeli che interpretano il popolo, o che comunque, si adoperano per fornire un contributo pratico nel creare il contesto scenico. Giorni e giorni di prove che hanno permesso ai partecipanti soprattutto di creare momenti di aggregazione tra persone di tutte le età e di superare le tante difficoltà. Tra queste la messa a punto della scena della crocifissione di Gesù: è stata realizzata una croce di quattro metri che durante la rappresentazione con un Gesù in carne ed ossa (tra l’altro senza abiti) viene alzata.
Da questa esperienza, tutti si sono arricchiti, spiritualmente e culturalmente. Tra i tanti protagonisti vi proponiamo l’esperienza vissuta dall’interprete di Gesù e di un soldato, entrambi alla prima esperienza.
Alcune testimonianze.
Gesù viene interpretato da Mauro Peciccia, un ragazzo dall’aspetto riservato, che spiega: “Non ho mai vissuto questa esperienza, da bambino non ho mai partecipato alle classiche drammatizzazioni che si realizzano a scuola. Mi hanno coinvolto. L’esperienza per me è stata ‘‘terapeutica’’: per quella situazione, in quel momento (la crocifissione) mi è stato chiesto di esprimere quel dolore umano che Gesù ha provato, l’ho dovuto interiorizzare e l’ho fatto a tal punto che, dopo la prima rappresentazione, sono rimasto scosso per i due giorni successivi. Un’esperienza che mi ha arricchito spiritualmente, ma che ha avuto anche dei risvolti umani. La mia interpretazione è piaciuta a tal punto che ho ricevuto la richiesta di partecipare ad un recital di un noto regista abruzzese. E poi, ricevo tantissimi messaggi ogni giorno”.
“Anche per me è la prima volta che partecipo da protagonista ad una rappresentazione teatrale –spiega Fabio Kwiatkowski che interpreta un soldato- Un’esperienza molto positiva, già le prove mi emozionavano. Per entrare nella parte devi interiorizzare il contesto. Per me è stata una chiamata del Signore che mi ha fatto superare l’imbarazzo nel trovarmi di fronte al pubblico. Questa esperienza ha rafforzato la mia fede. La gente presente alla prima rappresentazione ha captato il mio coinvolgimento e a me è piaciuto. Con la coda dell’occhio ho visto i visi estasiati”.
Una rappresentazione molto coinvolgente che va vissuta in prima persona.
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