Lettere – La legge del contrappasso e le crisi dei punti vendita


L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Leggo con dispiacere e rabbia della crisi che investirebbe colossi come Mediaworld e Trony. Dispiacere perche’ come sempre nei guai ci finiscono i lavoratori con le loro famiglie, col ritrovarsi da oggi a domani con l’incertezza sul futuro, con impegni da onorare come mutui, rate ed altro che pesano come macigni. La rabbia c’e’ perche’ dietro tutto cio’ sembra esserci un gioco perverso, con le case invase da computer, elettronica, internet che poi diventano le armi per annientare chi le ha diffuse. Ma e’ un’analisi troppo frettolosa, perche’ s’e’ fatto tutto senza programmazione e se sono nati “mostri” della distribuzione come AMAZON, la colpa non e’ del mostro ma delle leggi balorde che hanno permesso di fare profitti spaventosi soffocando i diritti dei lavoratori, senza tutele, senza certezze, quasi schiavizzati. E della corsa all’apertura di centri commerciali, supermarket, uno a pochi metri dall’altro senza studiare le potenzialita’ del territorio quanto al rischio di saturazione. Con le autorita’ sempre in prima fila all’apertura ignorando che se una famiglia consuma un kg di pasta a settimana e compra una tv ogni tre anni non cucinera’ pasta a merenda e non mettera’ il televisore nel bagno perche’ e’ aumentata l’offerta. E se da una parte assumono dieci c’e’ il fondato pericolo che a cento metri ne mandino via quindici.


20 Marzo 2018

Categoria : Dai Lettori
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