Rifiuti: Mazzocca, da Governo decisione ingiusta
L’Aquila – “Il peggior ministro dell’ambiente nella storia repubblicana, Gian Luca Galletti, ha confezionato un ennesimo ‘regalo’ a danno della Regione Abruzzo e dei sui cittadini”. Esordisce cosi’ il sottosegretario regionale Mario Mazzocca con delega ad Ambiente ed Ecologia nel commentare la decisione del Governo di procedere ad impugnare il nuovo Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Galletti, il 16 marzo scorso ha deliberato il mandato all’Avvocatura dello Stato per procedere ad impugnare il Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti, approvato nel dicembre scorso dal Consiglio regionale e “faticosamente” pubblicato su Burat Speciale n.12 del 31/01/2018 (ovvero dopo ben 50 giorni). “Il motivo della proposta di impugnazione – sostiene Mazzocca – e’ semplice: dati e contenuti del Piano regionale smentiscono clamorosamente quelli del governo, in base ai quali – non veritieri e massimamente errati – lo stesso intende perseguire la realizzazione di un inceneritore sul nostro territorio regionale. Come programmato fin dalla Deliberazione n.226/2016, abbiamo avuto modo di dimostrare come non sussistono condizioni oggettive di sorta per insediare un inceneritore in Abruzzo, che risulta inequivocabilmente insostenibile sotto il profilo tecnico, ambientale, economico e finanziario. Per altro, al fine di avvalorare il suo intento, il Governo evidenzia motivazioni pleonastiche e non suffragate dai dovuti approfondimenti di natura tecnico-amministrativa ed arriva persino ad accusare la Regione di non aver contratto accordi interregionali per sopperire temporaneamente al tema della quota secca residua: evidentemente il funzionari ministeriali non hanno letto le carte che gli abbiamo inviato da tempo”. “Non commento – continua Mazzocca – le sconclusionate dichiarazioni della Marcozzi. Provo il solito senso di sconforto che mi viene dal constatare che la consigliera continua a intervenire su questioni che non conosce o che, evidentemente, si rifiuta ostinatamente di studiare o approfondire. Spiace, poi, constatare che il consigliere Mauro Febbo, avendo operato poco e male quando era assessore regionale, oggi prenda per oro colato le affermazioni del governo e, sperando nella memoria corta degli abruzzesi, imputi a questo Esecutivo responsabilita’ che ricadono interamente sulla giunta della quale egli faceva parte. Febbo arriva addirittura a citare il caso della centrale di compressione Snam di Sulmona, contro la quale la Regione insieme a Comune, Provincia e Comitati Cittadini, sta conducendo una dura battaglia giudiziaria, ma non dice che quando lui era assessore, la Regione Abruzzo e’ stata continuamente assente, non formulando parere alcuno, nel procedimento per il Decreto di Compatibilita’ Ambientale del 27 marzo 2011 che diede il definitivo ‘via libera’ all’opera”.
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