Pomeriggio di un giorno da… traffico
L’Aquila – Vi raccontiamo ancora la città com’è davvero, ogni giorno, per chi vi abita per scelta o perchè non può farne a meno, nel senso che abitare in un paesino dei dintorni, oggi, è non solo auspicabile, ma una fortuna vera e propria. L’Aquila, infatti, o quel che resta, sta morendo di giorno in giorno: di traffico. Ecco il racconto di un pomeriggio di un giorno… da traffico. La zona presa in esame è quella ad Ovest. Occorre muoversi tra il casello autrostradale e Pizzoli. Non c’è gran traffico sulla 8o e nel centro aternino si aerriva in un numero accettabile di minuti. Non sarà così al ritorno verso la Guardia di finanza, ma è normale che sull’angusta e stretta 80 vi sia traffico, visto che in decenni nessuna istituzione o amministrazione l’ha adeguata al movimento veicolare, che da anni è normalmente intenso. Poi si marcia con pazienza verso Coppito, e sono già problemi perchè l’incrocio sotto la redazione de Il Centro è perennemente intasato: difficile uscire verso l’esterno del paese, cioè verso la ss.17. Basterebbe una pattuglia di vigili a regolamentare il traffico, facendo passare un flusso veicolare e bloccando l’altro. Invece niente di niente e ci vuole circa mezz’ora. Una volta sulla 17 verso il centro cominciano i veri problemi. Il traffico è un unico, ininterrotto serpente di veicoli che marciano a due metri ogni cinque mìnuti. Mezz’ora ancora per guadagnare la piazzola di un distributore di carburanti, le cui colonnine non accettano però le banconote non nuove. Bisogna andare più avanti. E’ difficile reimmettersi sulla 17 e proseguire, cercare un distributore, fare il pieno e tornare indietro: forse difficile no, ma sicuramente richiede molto tempo. Infatti è trascorsa un’ora dalla partenza dalla Guardia di finanza. E’ notte, il traffico sembra letteralmente paralizzato in ambedue le direzioni. Cosa rimane di una città che non ha più volto e centro, ed è letteralmente strangolata dal traffico per motivi che, se esistesse un’autorità preposta, potrebbero essere risolti o alleviati con opportuni interventi? Il Comune ha ancora una polizia municipale, e quale parte di tale polizia è preposta alla regolamentazione della circolazione? A occhio e croce, neppure un agente, se non quelli che talvolta vedi passare in auto diretti verso altri adempimenti. Una cosa è dimostrata: di questo passo la città non si rialza, anzi affonda nelle sabbie mobili. Mobili, una parola che pare ironica in una comunità che ha perso proprio la possibilità di muoversi. Il primo segno di vita è il movimento. Se manca, cosa rimane? Aquilani, se potete andate ad abitare altrove: meglio farsi qualche chilometro ogni giorno, che soffrire negli ingorghi aquilani da mattina a sera.
Non c'è ancora nessun commento.