Viani su piano riordino scuole superiori


Chieti – (di Tiziano Viani, capogruppo PD comune) – Mentre il candidato sindaco del centro-destra al Comune di Chieti Umberto Di Primio continua a promettere meraviglie qualora fosse eletto, la Regione Abruzzo guidata da Gianni Chiodi, anch’egli del PDL, rinviando di un anno il Piano di riordino delle scuole superiori sta penalizzando fortemente il piano dell’offerta formativa delle scuole della nostra Provincia e in particolar modo la nostra città.
Nonostante che le iscrizioni alla scuola superiore siano ufficialmente iniziate dal 26 febbraio scorso, i genitori degli alunni teatini, al pari di quelli di tutta la provincia, sono disorientati e brancolano letteralmente nel buio.
I moduli d’iscrizione non esistono e il Ministero non ha ancora emanato i regolamenti attuativi sulla base dei quali dovrebbero approvare a tempo di record i piani dell’offerta formativa stessa.
Ma la cosa più paradossale che i nuovi indirizzi che dovevano essere attivati già da quest’anno dalle classi prime sono stati congelati, con grave pregiudizio delle scuole interessate che adesso sono rimaste spiazzate dall’improvvisa marcia indietro di Regione e Ufficio Scolastico Regionale.
L’attivazione dei nuovi corsi e delle nuove discipline scolastiche, soprattutto per le scuole ad indirizzo Tecnico e Professionale avrebbe parzialmente limitato i danni in termini di azzeramento dei corsi di sperimentazione, della diminuzione del numero di ore per singola disciplina e della riduzione dei quadri orari, e in pari percentuale delle cattedre a causa dell’innalzamento del rapporto alunni-docenti.
Ma ora, il mancato riordino delle scuole superiori, rischia di causare forti contrazioni nelle iscrizioni con robusti tagli alle risorse umane (personale docente e Ata, personale amministrativo, tecnico e ausiliario) delle ore effettive d’insegnamento e delle competenze.
Noi siamo dell’avviso che con la contro-riforma della scuola voluto dal Ministro Gelmini uscirà una scuola impoverita, che produrrà un aumento della dispersione scolastica, anche perché aumentando il numero di alunni si determinerà una sostanziale dequalificazione del lavoro in classe, anche a discapito del processo di integrazione degli studenti diversamente abili.
Ma almeno, se si fossero dotate le scuole dei nuovi indirizzi richiesti, si sarebbero, quanto meno, limitati gli effetti negativi di questa sciagurato riordino dell’istruzione secondaria superiore.
L’ulteriore paradosso è che nelle scuole medie di tutta la Provincia si sta facendo l’orientamento in base alle bozze di riforma.
Nessuno, infatti, sa ancora dire ai ragazzi con certezza quali materie dovranno studiare alle superiori.


04 Marzo 2010

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati