Lombardi: “Oltre le macerie…”


L’Aquila – (di Enzo Lombardi, presidente commissione comunale garanzia e controllo) – E’ passato un mese da quando il Presidente Chiodi ed il Sindaco Cialente hanno assunto, quali Commissario e vice-Commissario, la responsabilità di governo e di regia operativa per la ricostruzione al fine di fornire un delimitato quadro di certezze ed i necessari flussi finanziari.
Il capo della struttura di missione, architetto Fontana, sembra voler superare, senza tener1ne conto, i corretti limiti riguardanti i rapporti con i Commissari e gli Organi comunali istituzionali, in particolare, dell’Aquila.
C’è la necessità, invece, che i cittadini direttamente e attraverso la inevitabile rappresentanza del Consiglio Comunale, assumano l’iniziativa di una adeguata azione propulsiva perché il quadro di certezze ed i flussi finanziari producano la reale attività di recupero della Città.
La complessità delle molteplici Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri, basate finora opportunamente sulla rapida ricostruzione dei fabbricati con esiti A, B e C, per il recupero degli edifici con minori danni, non ha consentito di avere il risultato sperato della completa rapida allocazione di tutti e non ha, comunque, alcuna possibilità di essere applicata ai centri storici molto ricchi di fabbricati con esito E, gravemente danneggiati e per giunta dislocati nella “zona rossa” ancora oggi largamente impraticabile.
E’ evidente, quindi, che qui qualcosa non funziona ed è necessario porvi subito rimedio portando a definizione un preciso disegno strategico sia pianificatorio che di restauro e recupero del centro storico basato su una adeguata proposta del Consiglio Comunale di “linee di intervento” che producano finalmente l’àmbito finora assente di scelta dei cittadini e degli altri Enti preposti alla ricostruzione.
E’ necessario immediatamente superare, dopo averle messe in evidenza, tutte le carenze e le incertezze che ancora esistono ed indicare al Commissario delegato esaurienti proposte di azioni correttive nei seguenti temi:
- ordinamento urbanistico e piani di ricostruzioni;
- utilizzo di finanziamenti bancari previa indicazione di chiare e corrette modalità a salvaguardia dei cittadini utenti;
- necessità di evitare, tranne casi eccezionali, lo strumento dell’esproprio;
- limiti precisi per la totale o parziale copertura dei costi, solo per casi particolari, per restauro e ricostruzione, risolvendo le problematiche relative alle seconde ed ulteriori unità immobiliari indifferentemente a scopo di abitazione, servizi, attività produttive, altre fonti di reddito;
- equivalenza sia fisica che finanziaria onde favorire il ricorso all’acquisto di nuove abitazioni a contenuti prezzi di mercato;
- preminente attività di restauro recupero e ricostruzione del centro storico inteso quale preziosi oggetto di interesse generale dello Stato e perciò meritevole di forme di sostegno che garantiscano interventi sostenuti dalla minima possibile esposizione finanziaria da parte di pubblici e privati proprietari e senza differenziazioni basate sulla destinazione o l’uso degli immobili;
- escludere interventi di Commissari ad acta da prevedere solo per assicurare, in casi eccezionali, l’operatività degli interventi;
- rideterminazione dei concetti di aggregato forzoso e di consorzi obbligatori per evitare inevitabili blocchi delle attività in presenza di surplus di spese per gli attuatori o di modalità di esecuzione non da tutti sostenibili e accettabili;
- garanzia delle fasi della ricostruzione affidata ad un apposito Ufficio Speciale a responsabilità comunale che ne governi l’operatività e garantisca la realizzabilità della rinascita della Città;
- lo stimolo per l’interesse del cittadino sì al volontario ricorso al finanziamento a mutuo agevolato, purché con esplicite condizioni tranquillizzanti di garanzia;
- maggiori certezze per i proprietari di immobili non direttamente occupati a cui estendere almeno all’80% il contributo per la ricostruzione anche per favorire la ripresa economica e produttiva;
- garanzie perché il Comune verifichi il possesso di idonei requisiti di tutti gli operatori della ricostruzione predisponendo albi comunali derivanti da chiare valutazioni tramite bandi di evidenza pubblica;
- necessità di individuare metodi per l’immediato blocco di insostenibili fasi speculative immobiliari di qualsiasi genere.
Il Consiglio Comunale sta pazientemente aspettando una apposita proposta di deliberazione della Commissione di “Garanzia e Controllo” predisposta in funzione dei punti di cui sopra.
Si richiede che venga posta immediatamente all’ordine del giorno di un apposito Consiglio Comunale perché lo stesso proceda al sollecito esame, confronto e, se condivisa e arricchita nei contenuti essenziali, approvazione finale.
Convinti della utilità di questa deliberazione ai fini della risoluzione dei tanti, anche finora inespressi, problemi e tematiche da parte del Commissario, occorre però far presente che mai il Consiglio Comunale dell’Aquila, o di altri Comuni, potranno solamente soggiacere a qualsiasi tipo di attività etero-diretta in materie di propria competenza.
Tanto meno il Consiglio Comunale può rischiare di subire le attività di chi osasse pensare di poterlo estraniare e renderlo sterile testimone di altrui attività su questioni fondamentali e vitali per la stessa sopravvivenza dei cittadini e della Città dell’Aquila.
(Nella foto Enzo Lombardi)


04 Marzo 2010

Categoria : Politica
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